Lugano

Quartiere di Montarina verso la zona di pianificazione

La Città pensa alla misura che porrebbe paletti più stretti per edificare nell'area per almeno 5 anni, in attesa di nuove norme: con quelle attuali «il rischio di compromissione è alto»
©CdT/Gabriele Putzu
Federico Storni
28.09.2023 06:00

(Aggiornamento del 12.10): Originariamente l'articolo riferiva che la zona di pianificazione era già in vigore, ma ciò non corrisponde al vero. Per redigerlo ci siamo basati su parte della documentazione necessaria per istituirla. Documentazione da cui avevamo erroneamente dedotto che la zona di pianificazione fosse già in pubblicazione e quindi - per la sua particolare natura – già in vigore. Essa non è quindi già realtà ma potrebbe diventarlo presto qualora il Municipio, dopo un preavviso del Dipartimento del Territorio (a cui la documentazione è stata recentemente inoltrata), dovesse decidere di attuare questa misura di salvaguardia della pianificazione. Le righe che seguono sono state pertanto modificate per riflettere le nuove informazioni)

L’aveva combattuta, il Municipio di Lugano, la zona di pianificazione (ZP) per il quartiere Montarina a Besso, la «città giardino» immaginata a inizio Novecento dall’architetto Americo Marazzi. L’aveva combattuta, ma ora sta per realizzarla. Un po’ perché gliel’ha chiesto lo scorso anno la maggioranza del Consiglio comunale, dando seguito a una mozione, un po’ perché uno studio pianificatorio elaborato negli scorsi mesi ha concluso che alle condizioni pianificatorie attuali «il rischio di compromissione degli elementi di valore» del quartiere «è alto». E quindi una delle misure più invasiva in ambito edilizio potrebbe diventare presto realtà: cinque anni di paletti più stretti alle costruzioni (prolungabili di ulteriori due a determinate condizioni) in attesa di stilare un Piano regolatore particolareggiato che possa tutelare l’ampia area – oltre una trentina di costruzioni intervallata da molto verde – e permetterle di mantenere le sue caratteristiche anche negli anni a venire.

Breve cronistoria

Del quartiere Montarina si è parlato abbastanza negli ultimi anni, specialmente quando erano state avanzate domande di costruzione che prevedevano la demolizione di alcune delle ville nell’area (ad esempio: villa Lüthi, villa Ganser e casa Walty); demolizioni poi tutte bloccate da tribunali in seguito a dei ricorsi della STAN, che per villa Lüthi si era spinta sino al Tribunale Federale. Il «salvataggio» di villa Ganser e casa Walty è invece avvenuto al Tribunale amministrativo cantonale a fine 2022, e ora si dovrà esprimere il Tribunale federale (a cui si sono rivolti i promotori). Questi due edifici erano particolarmente a rischio anche perché esclusi da un Perimetro di valorizzazione comunale, uno strumento che avrebbe dovuto fungere anch’esso da salvaguardia del quartiere. Ora saranno inclusi nella ZP. A differenza di altre aree di Lugano, il quartiere Montarina, mantiene ancora oggi un’identità storico-architettonica e urbanistica. Tanto che già nel 2007 il Cantone ne aveva proposto la tutela, che il quartiere è segnalato nell’ISOS (l’Inventario degli insediamenti svizzeri da proteggere), e che alcune ville sono beni tutelati a livello cantonale e locale.

Perché istituirla

Ancora nella seduta di Consiglio comunale di quasi un anno fa, il Municipio aveva sostenuto di avere strumenti pianificatori adeguati per tutelare il quartiere (ad esempio il citato Perimetro di valorizzazione), ma ora, in seguito allo studio pianificatorio, sembra aver cambiato idea e ritenere necessaria egli stesso l’istituzione della zona di pianificazione: «Le disposizioni del Piano regolatore vigente - si legge nella scheda descrittiva della ZP - sono problematiche in quanto porterebbero ad un’evoluzione del comparto tale da compromettere in modo importante il concetto alla base della nascita del quartiere. La ZP ha l’obiettivo di non compromettere irrimediabilmente il quadro di riferimento determinato dalla situazione attuale e di evitare che, nell’attesa della revisione del Piano regolatore comunale, siano prese misure che possano in qualche modo influenzare e compromettere gli obiettivi indicati». Vale a dire «l’allestimento di un piano particolareggiato che inquadri le possibilità di sviluppo del quartiere promuovendo un‘evoluzione dell’edificato che possa preservare le caratteristiche della “città giardino”».

L'area interessata dalla zona di pianificazione. ©Città di Lugano
L'area interessata dalla zona di pianificazione. ©Città di Lugano

Sarà subito operativa

La ZP ha la caratteristica di entrare in vigore non appena viene pubblicata, quindi quando ciò accadrà eventuali ricorsi non avranno effetto sospensivo. All’interno della ZP «nulla può essere intrapreso che possa rendere più ardua la pianificazione dell’utilizzazione». Si tratta, come detto, di una delle misure più invasive in ambito edilizio a disposizione di un Municipio, ed è pertanto un evento piuttosto raro. A Lugano ne è in vigore solo un'altra: quella, attivata nel 2020, che riguarda alcuni terreni nel quartiere di Bré-Aldesago in attesa di stilare il nuovo piano regolatore. Nel distretto di recente ne ha attivata una Vico Morcote che prevede un «divieto di costruzione a gradoni» sul proprio territorio.

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