Quattro incendi in pochi mesi: opera dei piromani?

MASSAGNO - Due uomini sono stati fermati in relazione agli incendi appiccati domenica sera in due palazzine a Massagno (leggi anche l’intervista al comandante dei pompieri di Lugano). In via Ceresio sono state evacuate 32 persone e 16 sono finite all’ospedale con sintomi di intossicazione. «La gente urlava dai balconi», racconta una testimone. È il quarto caso in tre mesi nel raggio di pochi metri.
«Ero a letto, ho sentito un odore forte e quando ho aperto la finestra il fumo ha invaso la stanza. Ho cercato di uscire di casa ma le esalazioni erano troppo intense». Corradina è ancora molto scossa ieri mattina quando la incontriamo all’esterno della palazzina di via Ceresio 8 a Massagno, teatro domenica sera di un incendio. Il rogo è stato appiccato verso le 22.30 nello scantinato, dove le fiamme si sono propagate velocemente vista la presenza di molti oggetti. La polizia ha fermato due uomini: l’ipotesi di reato nei loro confronti è di incendio intenzionale. Stando a nostre informazioni, del materiale personale riconducibile ai sospettati sarebbe stato rinvenuto nei pressi di un ristorante di via Lisano, a 200 metri dal luogo dell’incendio. «Alla fine è arrivato un pompiere a prendermi, mi ha trascinata fuori», continua a raccontare Corradina. La nostra interlocutrice è una delle 32 persone evacuate nella serata di domenica, sedici di loro sono state trasportate in ospedale con sintomi di intossicazione.
Oltre ai pompieri, sul posto sono intervenuti agenti della cantonale, della comunale e i soccorritori della Croce verde di Lugano. I pompieri sono stati chiamati inizialmente verso le 21.30 per un principio di incendio in un palazzo di via Nolgio, a poche decine di metri da quello in via Ceresio, dove i presunti piromani hanno dato fuoco ad un motorino nel garage. In quel caso è stato evitato il peggio, prima che le fiamme si propagassero alcuni inquilini hanno provveduto a spegnerle con un estintore. Dopo aver effettuato i rilievi del caso, i pompieri sono stati chiamati a gran voce da alcuni abitanti dello stabile di via Ceresio 8 e, come ci racconta un vigile, «risucchiati dagli eventi». A gridare aiuto sul tetto del garage c’era Ramiz. «Ho sentito le sirene, – ci racconta – allora sono sceso dal balcone sul tetto del garage e ho cercato di attirare la loro attenzione». Un anziano ha perso i sensi appena è stato condotto all’esterno ed è stato rianimato sul posto prima della corsa all’ospedale. «Era esanime proprio qui davanti a me, – spiega Ramiz ancora sotto choc mentre ci indica il vialetto che conduce all’entrata del condominio – è stato molto brutto».
Non è la prima volta
«Non è la prima volta che in un palazzo della zona ha luogo un incendio, speriamo sia l’ultima», commenta ancora un vicino. Sì, perché quelli di domenica sono solo gli ultimi dei quattro casi analoghi avvenuti in tre mesi nel raggio di qualche decina di metri. La sera del 25 febbraio ad essere colpito è stato lo scantinato di un edificio lì a due passi, in via Nosedo, mentre il 28 marzo è toccato ad un altro condominio di via Ceresio, di fronte al numero 8. Modalità e orari degli incendi sono simili e la polizia sta indagando per capire se gli autori siano gli stessi. Stando a nostre informazioni, mentre i pompieri erano all’opera in via Nolgio alcuni vicini avrebbero visto personaggi sospetti tentare di entrare in altri due edifici, – accanto e di fronte a quello poi effettivamente colpito – trovando però il portone chiuso. Solo allora avrebbero preso di mira quello di via Ceresio 8.
Nella serata di domenica la Protezione civile ha provveduto ad approntare un rifugio per accogliere i 32 sfollati, ma diversi di loro hanno trovato ospitalità da amici o parenti. Se alcuni sono potuti rientrare nelle loro case già ieri, altri dovranno attendere ancora qualche giorno. L’abitabilità dello stabile è infatti solo parziale. Al pianterreno si trova anche un asilo privato, anch’esso ieri non era ancora stato dichiarato agibile.