Mendrisio

Quel centesimo per l’acqua che può cambiarti la vita

Ecco come viene impiegato l’annuale contributo di solidarietà di 20.000 franchi della Città e delle AIM – Il sostegno va alle associazioni Kammea di Riva San Vitale e a Minondou Togo di Balerna – Cerutti: «È toccante vedere che cosa fate per migliorare la qualità della vita delle popolazioni sfavorite»
La consegna degli assegni.
Luca Bernasconi
13.07.2021 16:03

«L’acqua è un diritto di base per tutti gli esseri umani. È un elemento essenziale per il tessuto sociale, economico e politico. L’acqua è democrazia»: queste frasi sono state pronunciate da Nelson Mandela, già presidente del Sudafrica. E le ha prese in prestito ieri il responsabile del Dicastero Aziende industriali di Mendrisio (AIM) Massimo Cerutti. L’occasione è stata la consegna di un assegno di 10.000 franchi ciascuno a due associazioni momò che da tempo sono impegnate in azioni di solidarietà e volontariato in Africa: l’Associazione Kammea di Riva San Vitale e l’Associazione Minondou Togo. Entrambe sono in prima linea in progetti mirati nel campo della messa a disposizione di acqua potabile alla popolazione locale.

La trasparenza

La breve cerimonia è stata voluta da Cerutti – per l’occasione accompagnato dal direttore delle AIM Gabriele Gianolli – per illustrare a chi vengono destinati e come vengono impiegati i 20.000 franchi che ogni anno la Città e le AIM distribuiscono nell’ambito del contributo «Centesimo di solidarietà per l’acqua» (un centesimo per ogni metro cubo di acqua erogato alla cittadinanza di Mendrisio).

Per l’ospedale

Nadia Ferrari ed Elvezio Pagani, in rappresentanza dell’Associazione Kammea, hanno spiegato che il denaro servirà per un progetto a Makiungu, una località molto povera in Tanzania. L’obiettivo è di scavare un pozzo artesiano per l’ospedale locale. Bisognerà scendere a una profondità di almeno 100 metri nel terreno per trovare acqua pulita e allacciare il pozzo all’ospedale. Quest’ultimo è stato costruito nel 1954 e attualmente si serve di tre pozzi esistenti, però con acqua salata. Ciò rende bene l’idea di quanto possa essere importante poter usufruire direttamente di acqua dolce e potabile.

I servizi igienici

L’Associazione Minondou Togo, ha spiegato Franca Realini, è attiva nella regione dei Plateaux. Con il progetto «Igiene e salute con Minondou» ci si propone di migliorare le condizioni della vita della popolazione togolese, in particolare di mantenere potabile l’acqua proveniente dal pozzo esistente. Per questo alla fine del mese inizieranno i lavori per la costruzione di 14 latrine in tre villaggi. Oggi non esiste nulla del genere per cui gli escrementi rischiano di andare a inquinare la falda. L’obiettivo ultimo è, come detto, di conservare la qualità dell’acqua ed evitare così malattie gastrointestinali o di altro genere a causa della scarsa igiene. Realini ha spiegato inoltre che gli escrementi saranno lasciati a decantare nelle latrine (che verranno utilizzate a turnazione) per circa sei mesi così da poi essere impiegati come fertilizzante. Un modo insomma per riutilizzare un prodotto che altrimenti arrischia di causare danni alla falda. In tutta questa operazione, ha aggiunto Realini, si cercherà di coinvolgere la popolazione: nella costruzione stessa dei servizi igienici, nel dare alloggio agli operai e nel costituire un piccolo fondo per i futuri lavori di manutenzione.

Le candidature

Ricordiamo che la scelta dei destinatari del contributo avviene sulla base di candidature spontanee al Comune o alle AIM. Le suddette candidature vengono attentamente verificate e vagliate. Quest’anno la scelta è caduta su un’associazione di Riva San Vitale e a una di Balerna. Nessuna richiesta di contributi è arrivata da Mendrisio. Cerutti ha spiegato che la priorità va ad associazioni del Mendrisiotto ma nulla esclude che in futuro ne possano essere considerate altre di distretti differenti.