Confine

Quel frontaliere che si fa 110 km in bici ogni giorno

L'ex ciclista professionista Martino Caliaro pedala da Ceresolo (Laveno Mombello) al luogo di lavoro a Sant'Antonino: «Mi tengo in forma, non inquino, nessuna spesa e zero colonna»
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Red. Online
13.07.2025 15:00

Strade perennemente intasate, mezzi pubblici presi d’assalto e tanto stress. Non è certo facile muoversi sulle strade ticinesi, ogni mattina inondate da auto provenienti dall’Italia. Con quasi 80 mila frontalieri attivi nel cantone italofono, le snervanti attese in colonna sono sempre dietro l’angolo. Le soluzioni per saltare la coda però ci sono: ad esempio, un più rilassato viaggio sul TiLo o con gli agili mezzi a due ruote, perlopiù moto e scooter. C’è però chi ha scelto la bicicletta. Non per un breve tragitto, come potrebbe essere quello tra Viggiù e Stabio, ma uno decisamente più impegnativo: da Ceresolo (Laveno Mombello) a Sant’Antonino, ovvero 55 km all'andata e altrettanti al ritorno.

Si tratta di Martino Caliaro, ex ciclista professionista, ribattezzato il «Re del Cuvignone», un passo del Varesotto, tra la Valcuvia e il Luinese, scalato dall’uomo centinaia di volte. Caliaro ha raccontato la sua storia al portale Varesenoi, affermando che quando si allenava con Ivan Basso, affrontava la salita anche 5 volte al giorno.

Poi però «quando ho iniziato a lavorare, ho dovuto in parte smettere di fare queste imprese istrioniche, ma la passione per la bici mi è sempre rimasta, tanto che da qualche anno vado in bicicletta da frontaliere in Svizzera a lavorare». Una «forma di rilassamento» che serve al ciclista per «tenersi in forma». Per arrivare a Sant'Antonino, dove sviluppa protesi per interventi ortopedici, il frontaliere  ciclista impiega circa un’ora e 40 minuti: «Tutti i giorni a seconda dei turni lavorativi e delle condizioni climatiche parto da casa mia a Ceresolo per arrivare a Sant'Antonino, vicino a Bellinzona, vedendo i bellissimi paesaggi che il lago Maggiore regala nelle diverse stagioni».

Oltre alla forma fisica, assicura Caliaro, i vantaggi sono diversi: l’utilizzo di un mezzo non inquinante, nessuna spesa e zero coda in dogana.