La domenica del Corriere

Quel limite a 80 km/h in autostrada che scalda gli animi dei ticinesi

La proposta dell’USTRA fa discutere – Poloni (PLR): «L’esperienza nel mendrisiotto dimostra che non è efficace» - Storni (PS): «Serve per ottimizzare i flussi» – Caroni (Centro): «Ci sono altre soluzioni migliori» – Bourgoin (Verdi): «Misura positiva, ma non sufficiente»
© CdT/Gabriele Putzu
Red. Ticino&Svizzera
26.10.2025 21:30

Il traffico, negli ultimi decenni, è sempre stato un tema caldo alle nostre latitudini. E non è un caso che la recente proposta dell’Ufficio federale delle strade (USTRA) di estendere praticamente su tutta l’A2 l’abbassamento del limite di 80km/h nelle ore di punta è subito diventata tema di accesi dibattiti in Ticino. Di questa puntuale misura – ma pure della mobilità ticinese più in generale – si è discusso anche nell’ultima puntata de La domenica del Corriere, durante la quale il vicedirettore Gianni Righinetti ha discusso con il consigliere nazionale Bruno Storni, il vicepresidente del PLR Giovanni Poloni, la co-coordinatrice dei Verdi Samantha Bourgoin e il deputato del Centro Paolo Caroni.

Un po’ inevitabilmente, la discussione è partita, geograficamente parlando, dal Mendrisiotto. Una regione fortemente penalizzata dal traffico. «Vivendo a Mendrisio – ha affermato Poloni – non posso che esprimere il mio disappunto su questa misura, che è già in vigore nel mendrisiotto. L’esperienza fatta dimostra infatti che nel mendrisiotto non ha portato alcun miglioramento». Il vicepresidente dei liberali radicali, dunque, si è chiesto quali benefici potrebbe portare l’estensione della misura da Bellinzona ad Airolo.

Si tratta dunque di una misura – ha chiesto Righinetti al consigliere nazionale socialista – d’accanimento verso i ticinesi? «No. assolutamente», ha risposto Storni. «Anche a Nord delle Alpi ci sono poche tratte in cui non è implementata». Storni, da un punto di vista tecnico, ha quindi difeso la proposta dell’USTRA. «Non è una misura per rallentare il traffico o voluta per maggiore sicurezza, bensì per ottimizzare il flusso delle vetture e ridurre le colonne. È provato, nella teorica e anche nella pratica, che a 80km/h si ottiene la più alta capacità di una strada». Concretamente, «mettendo questo limite in prospettiva di eventuali ingorghi si ritarda l’ingorgo e si facilita il passaggio».

«La considero una misura penalizzante per l’automobilista», ha ribattuto Caroni, secondo cui «ci sono altre soluzioni per fluidificare il traffico, che non renderebbero tutta la nostra autostrada a 80km/h, anche in tratte in cui non ha nessun senso». Ad esempio? Per il deputato del Centro bisognerebbe concentrarsi sul ridurre la durata dei cantieri, sul levare i semafori a Sud di Lugano «che creano colonne artificiali», sulle multe a coloro che frenano sulla corsia di sorpasso senza lasciare passare altri utenti della strada. E poi, bisognerebbe cercare di togliere il traffico merci dalle strade. Insomma, per Caroni bisogna «ricreare un’autostrada che sia una vera autostrada».

Dal canto suo Bourgoin, nel difendere l’abbassamento generalizzato del limite, ha ricordato che tale misura «è temporanea». Ossia, viene attivata solo nelle ore di punta per prevenire gli ingorghi. Ad ogni modo, ha affermato l’ecologista, «salutiamo positivamente» la proposta dell’USTRA, «ma non è sufficiente». Parallelamente, secondo Bourgoin, essendo il traffico causato da tanti fattori, bisognerebbe lavorare pure su altri fronti. In tal senso ha descritto come «positiva» la proposta di alcuni deputati ticinesi alle Camere federali che mira a introdurre un pedaggio per attraversare la Svizzera. E questo, in sostanza, per ridurre il traffico di transito. Senza dimenticare, va da sé, la necessità di puntare sul trasporto pubblico.

Sulla necessità di agire a più livelli si è detto concorde anche Poloni, che è tornato sulla situazione nel medrisiotto: «Quando sentiamo alla radio delle code al San Gottardo tutti si allarmano, ma per il mendrisiotto questa è la quotidianità», ha affermato. «Concordo sul fatto che ora occorre una misura forte da Berna, come la vignetta differenziata» per fronteggiare il traffico di transito. «Concordo anche sul fatto di agire a più livelli: il primo è ridurre il numero transiti internazionali, con misure concrete». E in questo senso, ha sottolineato Poloni, «lo smantellamento di FFS Cargo fa male anche al mendrisiotto».

Le opere «prioritarie»

Durante la trasmissione si è poi parlato della recente perizia del Politecnico di Zurigo che ha definito due opere molto importanti per il Ticino (il collegamento A2-A13 e il PoLuMe) delle priorità sul medio-lungo termine. «Dopo la votazione popolare dello scorso anno – ha affermato a tal proposito Caroni –, ero un po’ preoccupato, specie per le opere in Ticino», come il collegamento A2-A13. Un collegamento, ha aggiunto il deputato, «che aspettiamo da anni». E che «per fortuna resta una misura prioritaria. Lontana nel tempo, ma indispensabile».

«A noi preme che non venga aumentata capacità», ha aggiunto riguardo a questa particolare opera il consigliere nazionale Storni. Il quale, poi, ha insistito sulla necessità di puntare ulteriormente sul trasporto pubblico. «Il Ticino ha fatto grandi cose» su questo fronte, ha affermato. «Forse la migliore cosa che il Cantone ha fatto negli ultimi 30 anni», ha detto riferendosi al recente potenziamento del trasporto pubblico, giunto con l’arrivo della galleria di base del Monte Ceneri. Per Storni, dunque, occorre continuare su questa strada, «perché l’offerta è buona, ma c’è sempre più domanda. E il traffico stradale si risolve con più offerta di trasporto pubblico».

Ad esprimersi sull’altra opera definita prioritaria dalla perizia, ossia il progetto PoLuMe (il potenziamento dell’A2 tra Lugano e Mendrisio), è infine stato Poloni. «Sono contrario – ha affermato –, perché si guarda l’albero ma non la foresta. Non porta un miglioramento concreto al paesaggio, se non piccoli palliativi, e non prevede grandi tratti interrati». Insomma, si tratta di «una misura cerotto, che non risolve il problema». E a questo punto «la politica deve dare risposte e dal basso devono giungere segnali».