Quel ponte tra i Balcani e il Ticino
Il progetto «Un ponte tra i Balcani e il Ticino», promosso dalla Fondazione Federica Spitzer e sostenuto dal Servizio cantonale per l’integrazione degli stranieri del Dipartimento delle istituzioni, dopo la prima tappa andata in scena a Locarno lo scorso maggio propone ora due appuntamenti nel Bellinzonese: una tavola rotonda con sportive e sportivi ticinesi di provenienza balcanica (il 14 settembre) e una grande festa per tutti al Mercato coperto di Giubiasco sabato 16 settembre dalle 17.
Gli appuntamenti
Procediamo con ordine. E partiamo da giovedì 14 settembre quando, dalle 18.30 nella sala del Consiglio comunale cittadino, andrà in scena la tavola rotonda. Dopo i saluti della direttrice del Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport Marina Carobbio Guscetti e dell’avvocato Fulvio Pezzati (membro del Consiglio della Fondazione Spitzer), il giornalista Giacomo Moccetti (responsabile Sport della RSI) condurrà una tavola rotonda che vedrà la partecipazione di Mijat Marić (ex calciatore e dirigente sportivo), Dušan Mlađan (giocatore di basket, già nazionale svizzero), Emma Mecić (argento nel nuoto agli ultimi mondiali paraolimpici), Omar Puzić (giocatore di hockey, nazionale della Bosnia under 18), David Stojanov (giocatore di calcio) ed Ardian Suli (pugilie, campione svizzero dei pesi supermassimi).
Due giorni più tardi, sabato 16 settembre dalle 17 al Mercato coperto di Giubiasco, si terrà invece la festa aperta a tutti. Introdotta dai saluti del sindaco di Bellinzona Mario Branda, della Delegata cantonale all’integrazione degli stranieri Michela Trisconi e del presidente della Fondazione Spitzer Moreno Bernasconi, l’evento sarà animato dai gruppi folcloristici delle comunità balcaniche presenti in Ticino e dall’accompagnamento musicale della No Limit Band, di Dj Nick e di Dj Tolić. Sarà anche l’occasione per assaggiare cibo tipico della tradizione balcanica.
Gli obiettivi
La Fondazione Federica Spitzer, che ha per scopo la memoria dei genocidi e la prevenzione e il superamento dei conflitti razziali e culturali, promuove il progetto «Un ponte fra i Balcani e il Ticino». La fine della ex Jugoslavia e i crimini di guerra che furono perpetrati durante gli anni Novanta nei Balcani hanno provocato un esodo di rifugiati e migranti numericamente molto importante anche verso la Svizzera e il Ticino. La storia di quell’esodo recente, le cui ferite non sono ancora completamente rimarginate, e l’impegno tangibile di accoglienza della Svizzera italiana nei confronti di quelle famiglie in fuga, di varia etnia e con un vissuto diverso ma ugualmente tragico, merita di essere raccontata.