«Quella cena di gala al Casinò? Nessuna denuncia o inchiesta»

La cena di gala organizzata al Casinò di Campione d’Italia nel marzo 2017 in occasione della Festa della donna, o meglio il relativo conto, è stato oggetto di contesa in un recente Consiglio comunale, dove con il voto della maggioranza non sono stati approvati i bilanci dell’allora Azienda turistica presieduta dal 2012 al 2017 dall’avvocato Simone Verda, attuale consigliere comunale di minoranza. Di questo e altro abbiamo parlato con il diretto interessato.
Signor Verda, quella cena si è rivelata indigesta?
«La cena ha fatto parte di una strategia di immagine dell'Azienda turistica, di cui ero presidente, per mantenere alto il nome di Campione. Era legata ai concerti tenuti in piazza con celebrità italiane, come Emma, Elisa, Pino Daniele, Alessandra Amoroso. A quella cena parteciparono autorità italiane e svizzere e imprenditori importanti».
Però nelle scorse settimane ci sono state reazioni.
«Smentisco di essere stato denunciato dal sindaco Roberto Canesi e infatti non risulta alcun procedimento della Procura di Como in proposito».
Nel frattempo che cosa accade nell’enclave?
«Come gruppo di minoranza Campione 2.0, con le istituzioni italiane e svizzere ci proponiamo il mantenimento del sistema sanitario tanto caro ai cittadini campionesi. Crediamo molto che questa opportunità possa essere salvaguardata, però con chiarezza e certezza per il futuro. Poi vogliamo capire come il Comune potrebbe riuscire a pagare i creditori privilegiati e i pensionati, cioè i debiti del dissesto finanziario del 2018. E stiamo studiando regolamenti che ripristinino alcune agevolazioni finanziarie per i pensionati, per il corpo docente e per chi necessita di aiuto. Inoltre discutiamo con le competenti istituzioni una revisione se non addirittura l’abolizione della tassa locale ILCCI (Imposta locale sul consumo di Campione d’Italia) che riteniamo in netto contrasto con il privilegio dell’esclusione dal campo di applicazione dell’IVA».
E il Casinò?
«Sono tempi difficili per tutte le case da gioco, ma anzitutto speriamo di uscire dal concordato nel migliore dei modi per ripartire con soluzioni strategiche anche di partnership del settore, come nel passato, così da garantire ai cittadini e ai giovani il lavoro e al paese il Casinò che tutta Europa si aspetta».
Altri temi di rilievo?
«L'Amministrazione comunale in carica non ha affrontato in questi anni i temi fondamentali per il rilancio del territorio. Ricordiamo la sanità, lo smaltimento di inerti per cui il paese a livello immobiliare non si sviluppa, la situazione di degrado, le strade, le facciate del Casinò sbrecciate, la rete fognaria. Bisogna tornare ad investire sul territorio, sono ormai vent’anni, per dire, che la fontana all'Arco è spenta. Serve un progetto di rilancio immobiliare, serve un piano sociale che faccia tornare le famiglie a vivere qui per cui la sicurezza è prioritaria. Nonostante le nostre numerose segnalazioni nulla è stato fatto per la sicurezza. Partendo dalla rapina al Casinò (il colpo da 750 mila franchi fu messo a segno il 28 marzo 2018, ndr) fino ai recenti fatti di risse e botte in piazza. In un paese con la casa da gioco aperta fino alle 5 del mattino e tanti esercizi pubblici che chiudono solo a notte fonda la sicurezza non può essere sottovalutata e stiamo infatti vagliando, discutendone con le autorità competenti, il modo di potenziare il controllo del territorio così da tranquillizzare la cittadinanza».
Si direbbe un programma elettorale.
«Manca un anno alle elezioni comunali, intanto vogliamo portare a termine il mandato nel migliore dei modi rispettando chi ha creduto in noi, poi cercare di capire se candidarci di nuovo oppure no. Anche se qualcuno la campagna elettorale la ha già iniziata, è ancora presto, stiamo valutando se ci possono essere le condizioni per un concreto sviluppo del paese con gli aiuti della politica e degli imprenditori. Importante è che Campione d’Italia esca da questo periodo che riteniamo totalmente negativo per guardare al futuro conservando intatte le peculiarità dell’enclave, ma anche con nuovi progetti per il suo rilancio».