Quella Daytona in fondo al lago

Un giallo automobilistico riemerge in aula
Red. Lugano
12.05.2010 15:53

LUGANO - È la storia di un rara Ferrari Daytona GTB/4 - da molti considerata l?ultima vettura «pura»  costruita a Maranello - quella emersa stamane nel corso di un processo celebrato davanti alla Corte delle Assise Correzionali di Lugano, e terminato con la condanna a 14 mesi di detenzione sospesi per un periodo di prova di 2 anni per appropriazione indebita a carico di un commerciante settantenne lucernese. Una vicenda che risale alla metà degli Anni ?70 quando l?auto sportiva, all?epoca di proprietà di un avvocato luganese, venne rubata e, per motivi poco chiari, gettata poco dopo nelle acque del Ceresio non molto lontano da Campione. Rimasta per una decina d?anni «posteggiata» sul fondale, la vettura era stata ritrovata casualmente da un sommozzatore nel maggio del 1986. Recuperata dalla compagnia di assicurazioni, divenuta unica proprietaria, il relitto era stato successivamente acquistato da un imprenditore che, dopo averla fatta interamente restaurare, nell?ottobre 1998 aveva incaricato l?imputato di trovare un?acquirente disposto a pagare 300 mila franchi, un prezzo giustificato dalla rarità dei veicolo (oggi ne sopravvivono poche centinaia). All'insaputa del proprietario e facendosi rilasciare un nuovo permesso di circolazione dal Cantone, il settantenne era riuscito a «piazzare» la Daytona per 215 mila franchi a un noto garage luganese che qualche tempo dopo l?aveva a sua volta rivenduta. Sommerso dai debiti, il commerciante lucernese si era poi intascato l?intero provento.