Lugano

Quella difficile convivenza tra movida e silenzio

Presentata la campagna di sensibilizzazione che mira a conciliare il diritto dei giovani a divertirsi e quello degli adulti a riposarsi – Aumentate le segnalazioni per rumori molesti, ma non sempre chi si lamenta ha ragione
© CdT/Gabriele Putzu
Valentina Coda
23.05.2022 19:47

Far convivere sotto lo stesso tetto rispetto e tolleranza non è sempre compito facile. E il discorso è così ampio che potrebbe essere applicato a svariati contesti e ad altrettanti esempi. Dopo due anni di pandemia e man mano che le maglie delle restrizioni venivano allentate, questi due concetti hanno iniziato a non guardarsi in faccia quando venivano accostati a giovani che volevano divertirsi e ad adulti e anziani che volevano riposarsi. Anzi, si è venuta a creare una sorta di intolleranza zero da entrambe le parti e Lugano, come altre città, ha vissuto in prima persona questa situazione. Per cercare di trovare (o ritrovare) il giusto equilibrio il Dicastero sicurezza e spazi urbani e la Polizia città di Lugano hanno deciso di promuovere la campagna di sensibilizzazione «Il rispetto non ha età» che mira a sensibilizzare le parti in causa invitando al rispetto reciproco e a una rafforzata tolleranza.

Tra realtà e percezione

La campagna di sensibilizzazione, studiata dall’agenzia Mazzantini & Associati SA, si è resa necessaria a fronte di due situazioni distinte ma che inevitabilmente si intrecciano: da una parte troviamo i giovani che si sono riappropriati del divertimento fino a tarda notte, ma che si dimenticano della sveglia dei lavoratori puntata alle 6 del giorno dopo oppure dell’abitudine dell’anziano al «silenzio pandemico». Dall’altra troviamo gli adulti, disturbati dai rumori, che segnalano schiamazzi notturni alle autorità senza tenere in considerazione i bisogni dei ragazzi di recuperare «il tempo perso». Il tutto, però, si traduce spesso in una mancanza di allineamento tra la realtà dei fatti e la percezione degli stessi. «Molte richieste di intervento hanno trovato un riscontro puntuale – spiega la capodicastero Karin Valenzano Rossi –, ma in alcuni casi l’entità dei fatti non era della stessa portata di quelli descritti. Abbiamo riscontrato una ipersensibilità da parte degli adulti che sollecitavano l’intervento della polizia perché non più abituati ai rumori notturni». La situazione descritta dalla municipale trova conferma nella tendenza al rialzo relativa ai dati delle richieste di intervento per rumori molesti snocciolati dal comandante della polizia città di Lugano Roberto Torrente. «Le sollecitazioni sono aumentato nel 2021 rispetto al 2019 e al 2020: siamo passati da circa 700 richieste di intervento per rumori molesti a oltre 1.300 nel 2021 – spiega –. Questi dati testimoniano che la percezione gioca un ruolo importante: ci siamo abituati a una strana tranquillità che poco si addice a una città che cresce anche nell’ambito del divertimento e delle manifestazioni».

Atti vandalici e littering

La campagna di sensibilizzazione non vuole essere un rimprovero, come sottolineato da Valenzano Rossi, per le parti coinvolte. L’esercizio del rispetto e della tolleranza è piuttosto un invito indirizzato a tutti, anche agli esercenti che operano sul territorio. La movida all’esterno dei locali pubblici è anch’essa un fattore che influenza e coinvolge gli abitanti del centro città che talvolta soffrono gli schiamazzi e il volume della musica troppo alta. Parallelamente, la campagna di sensibilizzazione ingloba anche il tema degli atti vandalici, quando cioè i giovani rompono o deturpano proprietà e oggetti pubblici e privati, oltre a rendersi autori di littering.

Poliedrica e sfaccettata

Una delle caratteristiche della campagna, fortemente poliedrica e sfaccettata, è il linguaggio utilizzato che a seconda del messaggio si adatta al target a cui è destinata. Ad esempio, le otto immagini scelte dai promotori, che saranno protagoniste da giugno a settembre sui canali tradizionali e sui mezzi di comunicazione offline e online, sono accompagnate sia da un linguaggio giovanile rivolto ai ragazzi che da uno dialettale per gli adulti/anziani (target più sensibile per quanto riguarda le richieste di intervento), oppure con frasi ad hoc indirizzate agli esercenti («Quanto vale un decibel? Il volume troppo alto non vale la multa»). Inoltre, proprio per avvicinarsi al giovani, si cercherà di coinvolgere le scuole e le associazioni che promuovono attività giovanili grazie al supporto della Divisione eventi e congressi della Città