Quella firma diventata sinonimo di affidabilità

Quando si parla della galleria autostradale del San Gottardo viene scontato associare l’opera al compianto ingegnere Giovanni Lombardi (originario proprio di Airolo, guarda i casi della vita), colui che l’ha progettata. Il «padre» di un’impresa titanica, la «mia sfida più grande», come ricordava spesso. «Ci volevano due tubi. Ovviamente mi auguro che qualcun altro possa comunque scriverlo, questo finale», auspicò intervistato dal CdT nel gennaio 2016. Un anno e mezzo più tardi, nell’autunno 2017, il Consiglio federale approvò il progetto generale concernente la seconda canna.
Seguì il via libera del DATEC nel dicembre 2019 e, dopo dodici mesi, quello dell’Ufficio federale delle strade (USTRA). Fino alla posa della prima pietra il 29 settembre scorso, con la doppia cerimonia ai due portali. Se abbiamo iniziato ricordando la figura di Lombardi è perché il cognome continuerà ad essere associato al tunnel. Il consorzio IG Nuovo Gottardo – di cui lo studio giubiaschese è capofila – dovrà infatti occuparsi di seguire il cantiere dalla fase esecutiva alla messa in esercizio nel 2029.
Ticinesi e confederati uniti
Un appalto da 16,8 milioni di franchi assegnato di recente al team che comprende, oltre alla Lombardi SA Ingegneri Consulenti, anche B+S AG di Berna, ILF Beratende Ingenieure AG di Zurigo ed Emch+Berger AG di Berna. Le competenze e le conoscenze di specialisti a Sud delle Alpi e confederati, dunque, per la conduzione generale dell’importante progetto. Quella del consorzio è stata l’unica offerta pervenuta ed è stata giudicata la «più vantaggiosa»; ha convinto soprattutto grazie alla «buona analisi dei compiti e le ottime referenze delle persone chiave impegnate», si legge nella motivazione della decisione d’aggiudicazione resa nota lunedì.

Ciò non sorprende affatto, considerando che il gruppo di esperti ha elaborato il progetto di dettaglio e gli appalti per le opere oggetto del bando pubblicato in giugno. Altri due consorzi/ditte erano considerati, come si dice in termini tecnici, «offerenti preimplicati», ma alla fine come abbiamo visto solo Lombardi&Co. hanno sottoposto all’USTRA il loro dossier che è stato ritenuto molto valido. Peraltro gli ingegneri ticinesi negli ultimi tre anni si sono chinati sulle opere sotterranee del secondo tubo del San Gottardo.
Un impegno importante
Una commessa per la quale si stima un impegno di 150.000 ore tra l’inizio del 2022 e la fine del 2030. Nella fattispecie il consorzio giubiaschese-svizzero tedesco dovrà occuparsi delle prestazioni di progettazione e di direzione tecnica nonché gestire l’intera operazione nelle sue tappe fondamentali. Fra le prestazioni principali annoveriamo i pre-scavi ad Airolo e Göschenen, la realizzazione delle centrali di ventilazione a nord e a sud e di quelle sotterranee nonché la sistemazione finale delle aree di cantiere. Ovviamente sarà indispensabile operare a stretto contatto con la direzione lavori coordinandosi inoltre, tra l’altro, con gli interventi di riqualifica del fondovalle del Comune altoleventinese.
La tabella di marcia
Secondo la tabella di marcia illustrata lo scorso 29 settembre, in occasione della simbolica posa della prima pietra del secondo tubo della galleria autostradale del San Gottardo, le frese entreranno in azione all’inizio del 2024. Cesseranno di scavare dopo due anni e mezzo. L’opera sarà messa in servizio nel 2029, anno in cui partiranno i lavori di risanamento dell’attuale tunnel (inaugurato nel 1980) che verrà chiuso per tre anni.
