Processo

«Quella morte in psichiatria era evitabile»

I 4 medici accusati del decesso di un paziente dell’OSC sono tornati in aula - L’accusa chiede pene pecuniarie e una multa
La Clinica psichiatrica cantonale di Mendrisio. (Foto Chiara Zocchetti)
Red. Mendrisio
22.08.2019 13:46

LUGANO - «Improvvisa e inaspettata» come l’ha definita uno degli imputati, oppure dovuta alle prescrizioni e alle negligenze dei suoi medici? Il caso del decesso di un paziente dell’OSC di Mendrisio, accaduto nel maggio del 2014, è tornato oggi in aula in Pretura penale.

A doversi difendere dall’accusa di omicidio colposo sono i quattro medici, che con responsabilità e ruoli diversi, si sono occupati del 29.enne durante il suo ultimo ricovero a Mendrisio, terminato con la morte mentre si trovata legato al letto.

«La contenzione fisica è una misura estrema», è stato spiegato dai dottori, «ma non c’erano alternative».

Il 29.enne soffriva di un disturbo di personalità misto che lo portava ad atteggiamenti violenti, pensieri magici, visione alterata della realtà e autolesionismo.

Il caso era già finito in aula circa 2 anni fa ma il giudice Siro Quadri aveva concluso che i decreti di accusa firmati dal procuratore pubblico Zaccaria Akbas - identici tra loro - dovevano essere distinti e precisati.

Il 29.enne - «Il caso più difficile giunto all’OSC», è stato ribadito - è stato sottoposto a una contenzione fisica e a un trattamento farmacologico molto con dosaggi elevati e diversi medicamenti somministrati contemporaneamente. Per Akbas la terapia avrebbe portato al decesso, di cui i medici sono quindi responsabili. «La morte avrebbe potuto essere evitata - ha evidenziato durante la requisitoria -, se gli imputati avessero applicato l’arte medica oggi non saremmo qui con loro che dicono che il paziente è morto per colpa sua, perché prendeva farmaci di nascosto. Come avrebbe potuto farlo mentre era legato al letto?». Akbas ha chiesto la stessa condanna per i 4 - peraltro confermando la richiesta di 2 anni fa -: una pena pecuniaria di 90 aliquote, sospesa per due anni, e una multa di 2000 franchi.

Oggi pomeriggio la parola passerà agli avvocati difensori.