Il caso

Quell'«asfaltificio» non s'ha da fare

Riviera, il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso della ditta che intende realizzare un complesso per produrre miscele bituminose ad Iragna - «La zona di pianificazione attualmente in vigore non prevede infatti simili contenuti»
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Alan Del Don
18.10.2023 06:00

«Premesso che la ricorrente non può mettere in discussione in questa sede l’istituzione della zona di pianificazione in quanto tale, peraltro oggetto di apposita impugnativa al Tribunale cantonale amministrativo (TRAM, la censura è tuttora pendente; n.d.r.), appare nel caso concreto del tutto evidente, checché ne dica la medesima sulla base di disquisizioni meramente linguistiche ma non di sostanza, che l’insediamento prospettato del nuovo impianto di produzione di miscele bituminose si pone in manifesto contrasto con le prescrizioni della zona di pianificazione. Configurandosi inoltre, a tutti gli effetti, di un nuovo impianto, la SA non può avvalersi dell’attività esistente». Con decisione dell’11 ottobre, come appreso dal Corriere del Ticino, il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso della ditta del Luganese che vuole realizzare un nuovo impianto di miscele bituminose ad Iragna contro il diniego della licenza edilizia (datato marzo 2022) da parte del Municipio di Riviera. La società ha ora tempo un mese per leggere attentamente quanto sostenuto dal Governo e valutare se appellarsi o meno al TRAM.

Le motivazioni

L’impresa è proprietaria di un fondo di oltre 5.000 metri quadrati, in località Piretta, dove gestisce un grosso impianto di produzione di miscele bituminose. Negli scorsi anni aveva presentato una domanda di costruzione per ristrutturare, appunto, l’impianto. Che è stata però negata. Nel maggio 2021, pertanto, la SA è tornata a bussare alla porta dell’Esecutivo rivierasco guidato dal sindaco Alberto Pellanda depositando un’altra domanda di costruzione, corredata dal rapporto di impatto ambientale. Stavolta per realizzare una nuova struttura al posto di quella in esercizio. Vi sono state delle opposizioni. Nel marzo 2022 il Municipio ha deciso di non rilasciare la licenza edilizia affermando che l’opera è in contrasto con i contenuti della zona di pianificazione. Adottata nell’agosto 2019, è valida cinque anni ed è in vigore nonostante la censura sollevata dalla stessa azienda.

I contenuti previsti «non ammettono la costruzione di depositi di carburante o di sostanze inquinanti, la realizzazione di impianti di trattamento degli inerti, attività di riciclaggio, come pure gli impianti di produzione di bitumi e/o cementi. L’impianto oggetto della domanda, seppur in sostituzione dell’attuale, risulta una nuova costruzione; l’attività preesistente non giustifica di per sé un diritto alla realizzazione di un nuovo impianto nel sito in questione», motivava il consesso. La ditta ha masticato amaro ed ha inoltrato ricorso al Consiglio di Stato sostenendo il contrario.

Capannone ed officina

Governo che ha deciso negli scorsi giorni. Ricordando innanzitutto che la domanda di costruzione contempla la formazione di un nuovo impianto di produzione di miscele bituminose, un capannone del granulato d’asfalto riciclato, con officina, container prefabbricati, sistemazione esterna e scarico a fiume delle acque meteoriche in sostituzione dell’impianto odierno: «Il nuovo complesso è stato giustificato con la necessità di aggiornare l’attività allo stato della tecnica e di soddisfare anche in futuro le esigenze e il fabbisogno dei committenti. Stando inoltre alle indicazioni fornite nella relazione tecnica, oltre che essere energeticamente più efficiente, il nuovo impianto permetterebbe di aumentare in modo sostanziale la percentuale di materiale riciclato nelle miscele bituminose sgravando le discariche e limitandone l’esportazione fuori Cantone, non essendo prevista alcuna attività di frantumazione (...)».

Le ripetibili anche al Comune

Secondariamente il Consiglio di Stato specifica che la società anonima non può «mettere in discussione in questa sede l’istituzione della zona di pianificazione in quanto tale, peraltro oggetto di apposita impugnativa» al TRAM, come abbiamo detto in precedenza. Quanto intende realizzare la ditta, secondo il Governo, è in «manifesto contrasto» con i contenuti della zona di pianificazione. L’Esecutivo cantonale ha infine disposto l’assegnazione dell’indennità a titolo di ripetibili agli opponenti ed al Comune di Riviera che «si è trovato confrontato con una vertenza alquanto complessa». Fra un mese sapremo se la vicenda proseguirà.