La sentenza

Quelle due auto vendute quando erano ancora in leasing

Un 54.enne del Mendrisiotto è stato condannato per appropriazione indebita: incassò circa 60 mila franchi per una BMW 530 e una Porsche Cayenne S per le quali era in essere un contratto di leasing
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Michele Montanari
15.04.2024 14:00

Si è concluso con una condanna per appropriazione indebita a una pena pecuniaria di 5.000 franchi, l’iter giudiziario che ha visto coinvolto un 54.enne del Mendrisiotto ora domiciliato in provincia di Como. Una pena, sospesa per due anni, su cui si erano accordati il procuratore pubblico Daniele Galliano e l’avvocato difensore Daniel Ponti e che il giudice Amos Pagnamenta, questa mattina alle Correzionali, ha confermato. I fatti risalgono al 2008, quando l’imputato incassò quasi 60.000 franchi dalla rivendita di due auto (una BMW 530 e una Porsche Cayenne S) nonostante fosse in corso un contratto di leasing con due distinte società.

Ma le vicende giudiziarie dell’uomo, in quegli anni, avevano interessato altri terreni banditi dal Codice penale e si erano intrecciate con quelle di altri soggetti accusati di vari reati. Si parla in particolare di usura, promovimento della prostituzione e incitazione al soggiorno illegale per aver sfruttato lo stato di bisogno e d’inesperienza di cittadine straniere, subaffittando loro dei monolocali nel Mendrisiotto con una pigione palesemente sproporzionata rispetto a quanto le ragazze guadagnavano prostituendosi.

I correi, però, sono stati tutti prosciolti in appello dalle accuse legate a illeciti nell’ambito della prostituzione, mentre l’uomo comparso oggi in aula – che nel frattempo si è sposato e ha avuto una figlia – non aveva fatto ricorso contro la sua condanna, pronunciata nel 2017, per usura e appropriazione indebita. Lo aveva fatto solo in seguito, dopo aver visto l’assoluzione delle altre persone coinvolte, chiedendo la revisione della propria sentenza alla Corte di appello e di revisione penale. Con successo: la CARP lo ha prosciolto dal reato di usura e rinviato l’incarto alla Procura per quanto riguardava l’appropriazione indebita, per cui come detto è stato condannato.