Quelle multe in alta quota

LODRINO - Si fa presto a dire ticket. Per gestire i transiti lungo le strade forestali di montagna molti Patriziati ticinesi hanno fatto capo ad un distributore automatico di biglietti. L'ultimo in ordine di tempo, che vorrebbe introdurre il sistema, è quello di Gorduno (cfr. il CdT di mercoledì scorso). I soldi incassati (o, meglio: la tassa d'uso, come da regolamento approvato dal Consiglio di Stato) vengono investiti nella manutenzione della carreggiata. Si badi bene, la soluzione stando ad alcuni addetti ai lavori interpellati dal CdT sembra funzionare, fatta eccezione per i pochi automobilisti che non vedono di buon occhio il pedaggio. Il problema si pone quando qualche indigeno o turista fa il furbetto, ossia non mette mano al borsello. Se non viene «beccato», tutto bene (per lui). Se invece lo si smaschera, bisogna capire chi è chiamato a comminare la multa. Il caso di Lodrino, che vi racconteremo nelle prossime righe, è senza dubbio emblematico di una situazione particolare. Che qualcuno potrebbe anche etichettare come tipicamente «cantonticinese».
Fra tassa d'uso, costumi e priorità
Da quasi quattro anni l'ente patriziale lodrinese ha installato il distributore di ticket che dà accesso – previo il pagamento di una giornaliera di 10 franchi (100 franchi all'anno per i proprietari di rustici) – sia alla strada che si snoda dalla parte nord del paese fino ad Iragna sia alla pista forestale della frazione di Prosito. «La spesa è stata importante, ma siamo soddisfatti della scelta fatta. Però...», spiega il presidente Elvio Bernardi. Quel però non è messo lì a caso. La spiegazione è presto data. È legata a chi tenta di fare il furbo. E a chi, come detto in precedenza, ha l'autorità per punire (pecuniariamente) gli utenti sprovvisti di regolare biglietto. «Avevamo deciso di affidarci a degli agenti di sicurezza privata. Qualche infrazione è stata segnalata. Poche, a dire il vero, ma c'erano. Il fatto è che pensavamo che i cosiddetti securini potessero emettere le multe», precisa il nostro interlocutore. Ma così non è. Quell'incombenza spetta solo ed esclusivamente alla polizia. E qui sorge il problema. Nel senso che il Patriziato di Lodrino (o di qualunque altro Comune dotato della tassa d'uso in questione) dovrebbe in pratica avvisare gli agenti ogniqualvolta si presentasse il caso di un furbetto. La pattuglia in zona in quel momento dovrebbe a quel punto recarsi sui monti, constatare l'infrazione e multare il conducente che si credeva ingenuamente scaltro.