Il caso

Quelle note dolcissime dal turismo

Bellinzonese e valli: i primi nove mesi del 2023 hanno fatto segnare solamente un -3% rispetto al 2021 (l'anno dei record) nel settore alberghiero - Eccezionale settembre, trainato dalla Festa federale della musica popolare in città - Juri Clericetti: «Quanto fatto nell’ultimo decennio si sta rivelando pagante»
© CdT/Chiara Zocchetti
Alan Del Don
13.11.2023 21:30

Meglio del 2022 e vicinissimi ai risultati registrati nel 2021, l’anno dei record per il turismo nel Bellinzonese e valli. Quando, complice anche la pandemia, molti ticinesi ma non solo avevano riscoperto le bellezze della porta accanto. A chilometro zero, rinunciando ai viaggi all’estero. Allora nel periodo gennaio-settembre i pernottamenti negli alberghi erano stati 159.601. Un numero mai visto in tre decenni di statistiche che è tallonato dal dato segnato, nello stesso arco temporale, nel 2023 (154.567). Fino a settembre, insomma, le cifre facevano stato di una situazione migliore rispetto a quella dell’anno scorso (150.726, quindi +2,6%) e di poco inferiore a quella del 2021 (-3%). In particolare, proprio settembre, si è rivelato un mese chiave, come vedremo.

Il folklore ha portato il pienone

Ebbene sì. Chiamiamolo pure, con ogni probabilità, «effetto Festa federale della musica popolare». L’evento che si è svolto a Bellinzona dal 21 al 24 settembre, attirando nella capitale oltre 80.000 persone provenienti soprattutto dalla Svizzera interna, ha verosimilmente giocato un ruolo fondamentale nell’impennata dei pernottamenti alberghieri (21.712, in controtendenza rispetto al dato cantonale dove si è registrato un -5,7%): +6,7% rispetto al settembre 2022 (20.350) e +2% in confronto al dato del 2021 (21.323). Gli hotel della nostra regione non avevano più una camera libera. Tutte le stanze occupate dai gruppi che si sono esibiti e dai visitatori giunti da ogni angolo della Confederazione per un appuntamento che per la prima volta veniva organizzato in Ticino. «Sì, vi è da credere che quella manifestazione abbia fatto da traino per il settore», afferma interpellato dal CdT il direttore dell’Organizzazione turistica regionale Bellinzonese e Alto Ticino Juri Clericetti.

Lo sguardo attento

Con il quale gettiamo uno sguardo sull’anno che sta oramai andando agli archivi. Un 2023 che si sta rivelando decisamente soddisfacente... «Direi proprio di sì. Ad ottobre c’è stato un leggero calo, in ogni modo dovrebbe essere un mese in linea o di poco superiore al 2022, mentre se lo paragoniamo al 2021 dovrebbe trattarsi di un 5% circa in meno (la raccolta dei dati e l’analisi sono ancora in corso; n.d.r.). Per farla breve, si può dire che anche per quest’anno si conferma il trend positivo del turismo del Bellinzonese e delle valli».

Regione viepiù attrattiva

Ricapitolando, dunque: se il 2021 è stato l’anno degli anni e nel 2022 si è retto egregiamente il colpo, il 2023 pare andare ad inserirsi nel mezzo. Quale il segreto dell’attrattiva viepiù crescente del comprensorio? «Difficile individuare una sola strategia. Tutto quanto è stato fatto nell’ultimo decennio si sta rivelando pagante. Siamo sulla buona strada e i risultati lo confermano», risponde il nostro interlocutore. Considerando che nel 2024 si procederà con i primi interventi volti a valorizzare la Fortezza, vi è da credere che il turismo della nostra regione avrà ulteriormente modo di sorridere.

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