Ambiente

Quelle plastiche che dovranno essere separate

Giro di vite del Municipio di Riviera sui rifiuti: col nuovo anno gli imballaggi dovranno essere gettati insieme ai RSU o inseriti in un sacco speciale a pagamento - Le altre misure per razionalizzare: tassa base ritoccata, appalto pubblico e (dal 2024) costi anche per gli ingombranti
Imballaggi e contenitori in plastica: presto dovranno essere gettati insieme ai RSU oppure nell’apposito «Sammelsack». © Keystone/Wey
Simone Berti
04.11.2022 06:00

Giro di vite del Municipio di Riviera nella gestione dei rifiuti. Dal 1. gennaio 2023 gli abitanti del Comune dovranno separare la plastica, che attualmente possono smaltire gratuitamente depositandola insieme agli ingombranti. Quella dell’introduzione di un sacco speciale (denominato «Sammelsack») per la raccolta degli imballaggi è una misura già introdotta da altri Comuni, tra cui la Città di Bellinzona, e viene annunciata nell’ambito del Preventivo chiuso negli scorsi giorni stimando per il prossimo anno una perdita di 589.000 franchi, con moltiplicatore confermato al 95%. Ma non è finita qui, perché ci saranno altre misure. Dal 2024, quindi più in là, si pagherà infatti anche per il deposito dei rifiuti ingombranti, e la tassa base subirà un incremento de 5,5%, permettendo di incassare nel 2023, si stima, 543.000 franchi a copertura dei costi generati in questa attività. Infine, l’Esecutivo ha pure deciso di indire un concorso d’appalto per la gestione degli scarti. Tutti i cambiamenti saranno spiegati alla popolazione nel corso di una serata pubblica in dicembre.

«Necessario finanziare l'intero servizio»
Nell’illustrare queste importanti novità al capitolo «Ambiente e territorio» del messaggio ora al vaglio della Commissione della Gestione e poi al voto del Legislativo nella seduta prenatalizia, il Municipio premette che sul servizio rifiuti «le normative impongono un finanziamento totale dei costi mediante tasse causali». Un obiettivo che per essere raggiunto ha costretto l’Esecutivo a «chinarsi intensamente» sull’intera questione, incontrando anche la Gestione e «valutando innumerevoli possibilità di ottimizzazione e miglioramento». Dopo questa analisi, si è deciso di intervenire su più fronti. L’intervento più importante riguarda appunto le plastiche, in particolare i molto diffusi imballaggi alimentari e i fustini dei detersivi: lo smaltimento degli stessi non sarà più gratuito. Se infatti oggi i cittadini di Riviera possono raccoglierli nei sacchi neri depositandoli poi agli ecocentri insieme agli ingombranti, dal 1. gennaio dovranno metterle o nel normale sacco tassato in cui vanno i rifiuti solidi urbani (RSU), oppure in uno speciale sacco a pagamento da consegnare agli ecocentri. Ciò permetterà «l’effettivo riciclaggio» di questi scarti che attualmente vengono inceneriti insieme agli ingombranti. Si tratta di un’iniziativa «già sperimentata positivamente in vari comuni ticinesi», scrive il Municipio.

I dettagli saranno regolati da un’ordinanza in pubblicazione fino al 25 novembre e illustrati in un incontro informativo pubblico: nel frattempo ci si può informare sul sito www.sammelsack.ch. Con questo cambiamento, aggiunge l’Esecutivo, il Comune «farà un passo ecologico importante, riducendo parallelamente gli attuali costi di smaltimento che andrebbero a carico della tassa base».

Un ulteriore intervento sarà la razionalizzazione della raccolta mediante un concorso d’appalto che dovrebbe permettere sensibili risparmi sia sui costi di smaltimento che di trasporto». Si precisa che queste misure «permetteranno di limitare l’aumento della tassa base che però, inevitabilmente, per il 2023 sarà ritoccata verso l’alto (+ 5,5%)».

«Soluzione semplice per tutti»
L’ultima delle quattro novità nel settore dei rifiuti, non meno importante, riguarda gli ingombranti: pure la consegna degli stessi verrà tassata, una novità che verrà sancita da una modifica del Regolamento sulla raccolta dei rifiuti, oggetto di uno specifico messaggio municipale pure firmato negli scorsi giorni: le nuove norme entreranno in vigore al 1. gennaio ma del 2024, dopo l’approvazione del Consiglio di Stato. Il Municipio spiega di aver «cercato di trovare una soluzione di semplice applicazione sia per l’amministrazione che per il cittadino riducendo al minimo il carico burocratico»: la soluzione identificata è quella di buoni prepagati per un quantitativo fisso (40 kg) di consegna. In sostanza, la tassa minima per singola consegna da 0 a 40 kg andrà da 2 a 6 franchi; oltre i 40 kg verrà applicata una tassa supplementare.

«Valore etico ambientale»
L’Esecutivo sostiene che anche questo nuovo strumento permetterà un’ulteriore razionalizzazione del servizio consentendo di contenere l’ammontare della tassa base, magari di ridurla. Infatti, si precisa nel messaggio, «con l’evoluzione attuale delle consegne e il continuo aumento dei costi di raccolta, a medio termine, si imporrebbe un aumento sensibile della tassa base prevista dal regolamento, oltre i massimi già fissati». L’Esecutivo ricorda che il principio fissato dalle normative federali - «chi inquina paga» - è stato ben recepito dalla popolazione dopo l’introduzione della tassa sul sacco un quindicennio fa, favorendo una maggiore consapevolezza ambientale. Ecco perché «l’introduzione di questo principio anche per i rifiuti ingombranti, già applicato nella maggior parte dei comuni, assume quindi un valore etico oltre che essere una necessità a medio termine per garantire l’equilibrio finanziario». La palla, ora, passa al Consiglio comunale.

Osogna, Riviera. © CdT/Gabriele Putzu
Osogna, Riviera. © CdT/Gabriele Putzu