La ricorrenza

Quell'incendio di tre giorni che mandò in fumo la Val Colla

Sono passati cinquant’anni dal rogo che tra il 4 e il 7 dicembre 1973 ne divorò l’intero versante destro – Il ricordo dell’ex pompiere Tiziano Delorenzi, tra «senso di impotenza» e «carenze di coordinamento, istruzione e mezzi» – Martedì 6 giugno un evento per ricordare e sensibilizzare
In tre giorni l’incendio divorò una superficie di 1.750 ettari. © A.Arrigoni, E.Vicari,1970-1975, Fototeca CAC, Archivio storico CVC
Valentina Coda
02.06.2023 06:00

«Dal basso osservavamo le fiamme che illuminavano il profilo delle cime. Minacciose, incontrollate». A distanza di cinquant’anni, il ricordo dell’incendio che nel dicembre del 1973 mandò in fumo l’intero versante destro della Val Colla brucia ancora nella mente di chi ha preso parte alle operazioni di spegnimento dei 225 ettari di zone boschive, tra cui le piantagioni del Consorzio Alto Cassarate, oggi Consorzio Valle del Cassarate. Un evento «drammatico», come dipinto all’epoca dai quotidiani, che oscurò per tre giorni, dal 4 al 7 dicembre, il cielo del Luganese e che tuttora detiene «il triste primato di essere l’incendio di più ampie dimensioni mai avvenuto nel nostro cantone dal 1890».

Quel che rimase.	                     © G.Corti, 1974-1976, Fototeca CAC, Archivio storico CVC
Quel che rimase. © G.Corti, 1974-1976, Fototeca CAC, Archivio storico CVC

All’origine, si ipotizzò, la mano dell’uomo. Ma il principale indiziato, comparso alla sbarra davanti al giudice Luvini nell’agosto del 1974, venne prosciolto dall’accusa di incendio intenzionale per «insufficienza di prove». Al netto di tutto, quell’evento fu il motore per una riorganizzazione totale dei dispositivi di intervento, che all’epoca facevano acqua da tutte le parti.

«Un senso di impotenza»

«Le foto di allora ci mostrano un paesaggio contraddistinto da una vasta macchia nera, lungo il versante destro, dal crinale fino a lambire gli abitati. Era un autunno secco, prevalentemente ventoso». Nel 1973 Tiziano Delorenzi ha vent’anni. Da un anno vicesegretario comunale di Tesserete e volontario dei pompieri. I battesimi del fuoco? Un ricordo lontano. È il 4 dicembre, l’incendio divampa su più fronti e scatta l’allarme per i vigili del fuoco di Tesserete e della Val Colla con il supporto dei pompieri di Lugano. La prima particolarità riguarda gli incendi boschivi, a quel tempo «considerati di serie B, quindi di poca importanza – annota –. Quel giorno, però, era la prima volta che ci confrontavamo con un incendio di resinose (o fuoco di corona), che intacca tutta la pianta come una torcia, sviluppa un fumo velenoso e un calore enorme».

Di quella sera, Delorenzi ha due ricordi precisi. Il primo: «Un senso di impotenza. Vedevo le fiamme sulla cresta del Monte Bar, appena sopra Piandanazzo, avvicinarsi a Cozzo, a Scareglia, a Colla e a Signora, ma soprattutto a Corticiasca, dove c’erano le piantagioni resinose. Insieme agli abitanti, abbiamo presidiato le zone durante la notte per evitare che il fuoco si avvicinasse alle case». Il secondo: «Ci muovevamo alla cieca e senza alcun contatto con il comando o con gli altri gruppi presenti. Regnava una certa confusione dovuta alla mancanza di coordinamento e alle carenze di istruzione e di mezzi adeguati». Delorenzi specifica che «tutta la nostra istruzione era racchiusa nel dare dei colpi sulle fiamme con una pesante pala in modo da togliere l’ossigeno al rogo e attendere che si affievolisse. Oggi, quell’incendio, probabilmente sarebbe stato domato e contenuto per estensione». Dotazioni di veicoli, diceva. Basti pensare che per quell’evento «era intervenuto solo un aereo dell’esercito e anche poco efficace, ma non per imperizia del pilota, bensì per limiti del mezzo stesso che per caricare 700 litri d’acqua doveva planare sul Ceresio per poi risalire, perdendo in efficacia già solo per il tempo necessario negli spostamenti». Mandiamo in avanti il nastro della storia fino al 7 dicembre. «Siamo stati chiamati per un piccolo focolaio sulla strada che da Campestro conduce a Odogno/Bettagno. Abbiamo dato un paio di colpi di pala per spegnerlo. Era pomeriggio. Sfiniti, ci siamo accasciati lungo il ciglio della strada. Dopo tre giorni, l’incendio era domato. E la lezione servita».

Una serata per ricordare e sensibilizzare

Il Consorzio Valle del Cassarate, in collaborazione con la Sezione forestale, organizza un evento martedì 6 giugno alle 18 al LAC per ricordare l’incendio del 1973 e mantenere alta l’attenzione verso la prevenzione degli incendi boschivi. Nell’ambito della sensibilizzazione, sono stati coinvolti gli allievi di 4° e di 5° delle Elementari di Maglio di Colla e la scuola Musicando di Capriasca.
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