Quello stupro dopo il carnevale

BELLINZONA - Accuse gravissime. Che solo a leggerle mettono i brividi. Comparirà presto in aula, di fronte a una Corte delle Assise criminali, il 24.enne ticinese accusato di aver stuprato lo scorso febbraio nel Bellinzonese una giovane appena scesa dal treno dopo una serata trascorsa in un carnevale della regione. La ragazza attira l’attenzione, malsana, del 24.enne che la tampina e subito dopo il sottopasso della ferrovia le salta addosso. Come riferito dalle «Cronache della Svizzera italiana» della RSI, l’uomo la trascina dietro una siepe e la violenta in un prato poco distante dalla stazione ferroviaria. Per evitare che racconti lo stupro subito, la giovane viene minacciata dal suo aguzzino. Ma lo stupro viene denunciato e le indagini scattano. Messo sotto torchio dagli inquirenti, l’uomo ammette sostanzialmente i fatti e ai suoi polsi scattano le manette. La notizia è emersa solo ora, cioè al momento del rinvio a giudizio del 24.enne con le accuse di violenza carnale, coazione sessuale e tentata coazione. Indagando sono inoltre venute alla luce altre fattispecie da pelle d’oca. Ossia altri reati di natura sessuale che il giovane avrebbe commesso, stavolta, sulla compagna, che quasi un anno fa (esattamente il 15 gennaio) avrebbe pure tentato di uccidere, sempre secondo quanto anticipato dall’emittente di Comano. Il 24.enne la minacciò dapprima con un coltello dopo una lite e, in seguito, cercò addirittura di strangolarla usando il cavo del computer, stando agli accertamenti condotti dagli inquirenti. All’origine del diverbio scoppiato nell’abitazione della donna nel Locarnese, vi sarebbe la gelosia nutrita dall’uomo nei suoi confronti. Ma questo non è l’unico episodio di violenza che gli viene addebitato nei confronti della compagna. Il 24.enne è infatti accusato di aver abusato di lei mentre dormiva. E non è ancora tutto: nel 2015 l’uomo ebbe infatti dei rapporti, questa volta consenzienti, con la sua ragazza che all’epoca era ancora minorenne. Quello stesso anno, sempre la gelosia lo aveva portato a lanciare una bottiglia molotov contro il garage di un rivale in amore in Vallemaggia con lo scopo di dissuaderlo. E il 24.enne, cosa dice a sua discolpa? Afferma di essersi sentito posseduto da un cerbero, un mostro che nella mitologia greca si posizionava a guardia dell’ingresso degli inferi. Un mostro completamente fuori controllo. La perizia psichiatrica ha rilevato un disturbo raro con una scemata imputabilità di grado medio per lo stupro e lieve per gli altri fatti. Le conclusioni degli esperti non hanno però convinto appieno il Tribunale penale cantonale che ha ordinato un secondo rapporto giudiziario che dovrebbe arrivare sulla scrivania delle parti entro fine febbraio. Il 24.enne si trova in carcere in regime di espiazione anticipata della pena. In caso di condanna rischia una pena superiore a 5 anni di carcere.