Quindici anni fa lo schianto sul Pirellone

MILANO - Cerimonia ufficiale a palazzo Pirelli a Milano per ricordare due delle tre vittime dello schianto aereo del 18 aprile del 2002, quando un Piper si abbatté sulla facciata del palazzo.
Nell'incidente morirono due avvocatesse della Regione, Annamaria Rapetti e Alessandra Santonocito, e il pilota svizzero Luigi Fasulo.
La cerimonia, alla presenza dei familiari delle due vittime e del presidente del Consiglio Regionale, Raffaele Cattaneo, si svolge al 26esimo piano, denominato "Piano della Memoria", dove una targa ricorda appunto le due avvocatesse.
Alle 17:47 del 18 aprile 2002 il Piper si schiantò. contro la facciata del Pirellone. Nella tragedia rimasero ferite una settantina di persone. Annamaria Rapetti, di Lodi, aveva 40 anni, Alessandra Santonocito, di Milano, ne aveva 39. In un primo momento si pensò a un attacco terroristico (data la vicinanza temporale all'attacco alle Torri Gemelle a New York), poi si sospettò il gesto estremo del 67.enne pilota.
L'inchiesta, conclusa a fine 2002, affermò però che "la causa più probabile dell'incidente è da ricercare nell'incapacità del pilota di gestire in maniera adeguata la condotta della fase finale del volo in presenza di problematiche tecnicooperative ed ambientali. Allo stato della documentazione pervenuta e delle prove raccolte, delle analisi effettuate e della logica sequenziale dei fatti si ritiene ragionevolmente improbabile l'ipotesi di una azione autodistruttiva" di Fasulo, all'epoca 67.enne.
Le problematiche fanno riferimento a un guaio al carrello del mezzo segnalato da Fasulo pochi minuti prima dello schianto. Il pilota stava aspettando di poter atterrare a causa del traffico e ha probabilmente sbagliato rotta, non accorgendosi in tempo del grattacielo.