La polemica

«Rendite pensionistiche decurtate, servono misure compensatorie»

Sindacati e Commissione del personale della Città di Locarno denunciano una riduzione del 26%
© CdT/Gabriele Putzu
Red. Locarno
14.11.2024 18:57

«Fermare la diminuzione delle rendite pensionistiche proponendo delle misure di compensazione per quanto perso negli anni». Questo l’intento delle organizzazioni sindacali VPOD, OCST e SIT, nonché della Commissione del personale della Città di Locarno che invitano le collaboratrici ed i collaboratori dei vari servizi del Comune a partecipare all’assemblea convocata per martedì prossimo, 19 novembre, così da poter discutere di questa situazione definita inaccettabile. E questo in vista dell’assemblea dell’Istituto di previdenza dei dipendenti del Comune di Locarno (IPCL) che il 25 novembre si riunirà per rinnovare il proprio Consiglio di amministrazione. «Dopo una prima decurtazione delle rendite pensionistiche avvenuta nel 2012 - si legge nel volantino che invita i dipendenti della Città a prender parte alla riunione del 19 novembre -,tra il 2022 e il 2025 il Consiglio d’amministrazione dell’IPCL, ha ridotto il tasso di conversione in modo scalare dal 5,85% al 5,03%, riducendo ulteriormente le rendite pensionistiche del 14%». Il risultato dell’operazione, aggiungono partner sindacali e Commissione del personale, è una perdita secca della rendita del 26% in poco più di dieci anni.

«Nessun coinvolgimento»

E questo, rincarano, «è stato fatto senza nessuna consultazione dei lavoratori e senza mettere in atto nessuna misura di compensazione per evitare il peggioramento delle prestazioni di vecchiaia». Per rendere piò comprensibile il risultato delle decurtazioni delle rendite pensionistiche, sindacati e Commissione del personale ricorrono ad un esempio concreto: un lavoratore che a 65 anni aveva accumulato un avere di vecchiaia pari a 500.000 franchi, nel 2022 andava in pensione con una rendita di vecchiaia pari a 29.250 franchi annui. Lo stesso lavoratore nel 2025 andrà in pensione con una rendita di 25.150 franchi. «Una perdita secca (a vita) di 4.100 franchi annui è inaccettabile».

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