Responsabilità sociale d'impresa, si tirano le somme

VEZIA - La responsabilità sociale d'impresa (nella letteratura anglosassone Corporate Social Responsibility - CSR), il tema dell'incontro organizzato questa mattina dal Gruppo CSR Ticino con la stampa a Villa Negroni. Un'occasione per fare un primo bilancio dei primi due anni di lavoro e per presentare i progetti futuri sostenuti dal finanziamento del progetto Interreg SMART.
Stefano Rizzi, Direttore della Divisione economia del DFE ha affermato che che la CSR si inserisce nella strategia di sviluppo economico del Cantone, in quanto oggi si tratta di una delle tendenze di fondo che bisogna sapere cogliere e seguire. Le imprese sempre di più sono attente al tema della responsabilità sociale consapevoli che non rappresenta un costo, bensì un investimento e un'occasione di crescita e di innovazione. A livello cantonale, la CSR è diventata parte integrante del Programma di attuazione 2016-2019 della politica economica regionale e anche la nuova Legge per l'innovazione economica si ispira a questi valori, riconoscendo dei bonus se l'azienda ha implementato delle misure di CSR. Infine ha ricordato che la responsabilità sociale delle imprese è inserita tra le misure da promuovere identificate dal Tavolo di lavoro dell'economia.
Jenny Assi, docente ricercatrice del Dipartimento economia aziendale, sanità e sociale della SUPSI, ha presentato le iniziative promosse in questi due anni dal Gruppo CSR Ticino, sottolineando l'importanza della creazione di un sito dedicato a raccogliere le principali informazioni ed esperienze sul tema, l'organizzazione di un corso di formazione sulla CSR con oltre 30 relatori e la testimonianza di 24 imprese e la promozione di eventi sul tema.
Presentato anche il progetto SMART, un progetto transfrontaliero che sarà finanziato per i prossimi 18 mesi, permettendo di svolgere attività di ricerca, di formazione, di assistenza alle imprese e di comunicazione. Al progetto, oltre alla SUPSI, parteciperanno, SQS, Camera di Commercio di Como, Unindustria Como e Università Bocconi di Milano.
Il direttore dell'Associazione Bancaria Ticinese Franco Citterio ha presentato i dati relativi al rapporto appena pubblicato da Swiss Sustainable Finance che evidenzia una crescita degli investimenti sostenibili in Svizzera dell' 82% rispetto all'anno precedente per un totale di 390,6 miliardi. Tale evoluzione comporta la necessità di avere sul mercato e dunque all'interno delle nostre banche, fiduciarie, casse pensioni e family office persone qualificate nel settore della sostenibilità. ABT partecipa al gruppo di lavoro della CSR con l'obiettivo di portare le competenze specifiche del settore finanziario e al contempo individuare quelle che potranno essere nuove esigenze formative in questo ambito.
Stefano Modenini, Direttore di AITI, ha sottolineato come essere «sostenibile» oggi per un'impresa significhi possedere un vantaggio strategico-competitivo. Adottare una visione del proprio business che presti attenzione alla creazione di valore condiviso tra tutti i portatori di interesse significa saper innovare processi e prodotti, dedicando la giusta attenzione alla comunità e all'ambiente in cui l'azienda opera. Il Direttore ha successivamente fornito alcuni esempi di buone pratiche che già oggi molte imprese del territorio stanno adottando, ponendo l'accento sulle realtà produttive locali che stanno manifestando il loro impegno con iniziative sostenibili non solo in ambito economico ma anche sociale e ambientale e che meritano, proprio grazie al loro approccio di essere particolarmente valorizzate. Inoltre ha evidenziato come l'attività finora svolta dal Gruppo CSR abbia contribuito a sensibilizzare le imprese e a promuovere la conoscenza del tema.
Luca Albertoni, Direttore della Camera di Commercio, dell'industria, dell'artigianato e dei servizidel Cantone Ticino, ha affermato che, a suo giudizio, la CSR è un elemento intrinseco della Swissness, della qualità e dell'affidabilità storica delle aziende svizzere. Ha quindi citato l'esempio di Felco, un'azienda familiare svizzera, leader mondiale nella produzione di cesoie, considerata a basso valore aggiunto, che è riuscita a diventare un'azienda competitiva a livello internazionale, grazie alla qualità del suo prodotto e a una gestione di lungo periodo, reinvestendo regolarmente gli utili e impegnandosi nella formazione. L'apertura dei mercati comporta la difficoltà di mantenere il valore della qualità. Il binomio CSR e Swissness favorisce la creazione di una cultura competitiva aziendale basata sul lavoro di squadra, la perennità dell'azienda, l'attenzione verso il prodotto e le persone, la formazione e l'etica. Il lavoro che la Camera di Commercio sta svolgendo con il Gruppo CSR permetterà di valorizzare questa cultura e di far conoscere anche le imprese più piccole, che a volte rappresentano gemme nascoste.