Mendrisiotto

Riattivazione della discarica di Rancate, c'è chi ha deciso di opporsi

Il deposito di inerti in zona alla Rossa è chiuso da anni, ma la società che lo gestiva vorrebbe riprendere l'attività al fine di rimodellare il terreno – All'epoca non mancarono le battaglie legali, oggi si riparte con un'opposizione
©Benedetto Galli/Ti-Press
Stefano Lippmann
02.09.2025 06:00

La strada per tornare a depositare inerti nella discarica situata in zona alla Rossa a Rancate si allunga. Lo scorso luglio la Agrospazio SA ha inoltrato una domanda di costruzione volta, in sostanza, a riprendere l’attività. O meglio, all’Ufficio tecnico di Mendrisio è stata depositata una variante in corso d’opera per la sistemazione finale della discarica. L’ultima tappa, insomma, al fine di colmare gli spazi. Tutto ciò per un motivo ben preciso che – nell’edizione del 16 luglio del CdT – aveva spiegato il titolare della società e proprietario dei terreni, il consigliere comunale Tiziano Pasta (UDC-UDF): la volontà di ultimare i lavori alla discarica sono dettati dall’esigenza di «modificare la morfologia del terreno e rendere la zona meritevole al fine di creare una situazione paesaggistica dignitosa per l’area del Castello di Cantone». In quell’area infatti – immobile compreso – esiste un progetto che mira alla realizzazione di un centro votato all’agriturismo, con particolare riferimento al mondo vitivinicolo.

Come detto, però, l’iter che dovrebbe portare alla riattivazione della discarica potrebbe incontrare alcuni ostacoli lungo il cammino. Il primo, in ordine di tempo, è dettato dalla possibilità di opporsi. L’Ufficio tecnico di Mendrisio, in tal senso, ci ha confermato nella giornata di ieri che in merito alla variante in corso d’opera è stata inoltrata un’opposizione. Bisognerà in seguito attendere il rilascio (o meno) della licenza edilizia da parte del Municipio. In tutto questo sarà necessario attendere anche il preavviso da parte del Cantone.

Al centro delle attenzioni

Il deposito di inerti è da sempre stato al centro delle attenzioni. L’attività della discarica, operativa a partire dagli anni ‘90 del secolo scorso, è ferma da qualche anno. Ma non sono mancate le battaglie legali. Basti pensare, ad esempio, che nel 2009 la Città di Mendrisio aveva ordinato il blocco dei lavori a seguito di una serie di irregolarità riscontrate nel corso di alcuni sopralluoghi. Nel 2010 era intervenuto anche il Dipartimento del territorio, il quale aveva deciso di revocare l’autorizzazione della gestione alla Società anonima. Ora, stando alle intenzioni del proprietario, la volontà è quella di tornare a depositare la quantità di materiale definito prima che venisse intimato lo «stop».

«È tutto in regola?»

Infine, c’è da fare i conti anche con la politica comunale. Sul tema, infatti, è pendente un’interrogazione inoltrata dai consiglieri comunali Filippo Pfister e Marco Tela (PLR) nella quale si chiede se la discarica sia conforme alle norme vigenti, tanto in ambito ambientale quanto edilizio. Membri del Legislativo che, inoltre, chiedono all’Esecutivo come si ponga «di fronte alla possibile presenza – seppur in misura controllata e conforme alle prescrizioni – di materiali nocivi e inquinanti stoccati sul territorio comunale, per di più nei pressi di acque sotterranee e a ridosso di appezzamenti vignati».