Tribunale penale federale

Riciclaggio assoluzione parziale ex banchiere Morgan Stanley

I giudici di Bellinzona gli hanno concesso il beneficio del dubbio e gli hanno inflitto una pena pecuniaria sospesa di 360 aliquote giornaliere di 400 franchi ciascuna
© CdT/Chiara Zocchetti
Ats
20.06.2023 15:38

Un ex dipendente della banca statunitense Morgan Stanley, condannato in primo grado nel 2019 dal Tribunale penale federale (TPF) a 30 mesi di reclusione, di cui 15 sospesi, e a una pena pecuniaria sospesa per riciclaggio di denaro aggravato, è stato parzialmente assolto dalla Corte d'appello del TPF. I giudici di Bellinzona gli hanno concesso il beneficio del dubbio e gli hanno inflitto una pena pecuniaria sospesa di 360 aliquote giornaliere di 400 franchi ciascuna.

Consulente presso l'istituto di credito, il banchiere era stato riconosciuto colpevole del riciclaggio, tra il 2003 e il 2012, di circa 22 milioni di euro (grossomodo la medesima somma in franchi al cambio attuale) di tangenti ricevute dall'ex ministro della difesa greco Apostolos-Athanasios «Akis» Tsochatzopoulos. Questi è stato condannato a 20 anni di reclusione nel suo paese per corruzione in relazione all'acquisto di armamenti alla Russia.

Quattro anni fa la Corte penale del TPF, oltre alla pena detentiva in parte da scontare, aveva inflitto all'oggi 55enne con doppia cittadinanza tedesca e greca, una pena pecuniaria sospesa di 250 aliquote giornaliere di 1000 franchi ciascuna. L'imputato ha poi presentato ricorso.

Nella sua sentenza del 14 giugno, pubblicata oggi, la Corte d'appello ha concesso al banchiere il beneficio del dubbio in merito a numerose accuse. Non è stato possibile stabilire se l'imputato fosse a conoscenza dell'origine criminale dei fondi riciclati fino al 2010. Inoltre, le responsabilità di controllo all'interno della banca sono rimaste opache.

I giudici di Bellinzona hanno però stabilito che il dipendente di Morgan Stanley doveva essere informato dello scandalo dell'acquisto di armamenti in Grecia al più tardi dal luglio 2010. È inoltre provato che ha agito in banda, con diversi prestanome e attraverso società di facciata.

La sanzione è stata ridotta anche per tenere conto della durata e di regolarità procedurali.