Riconversione degli elicotteri: «Possibile ma onerosa»

Uno dei motivi per respingere la condanna inflittagli dal procuratore federale Sergio Mastroianni a 20 aliquote giornaliere da 30 franchi ciascuna per tentata infrazione alla Legge sull’importazione di materiale bellico - due elicotteri della Marina italiana acquistati ad un’asta pubblica a La Spezia e «svuotati» però della dotazione militare - approdando così nell’aula del Tribunale penale di Bellinzona (TPF), è senz’altro quella di dare sfoggio della sua conoscenza della materia. Anche oggi, così come nella prima giornata di dibattimento, il 54.enne imprenditore della Riviera, davanti al giudice Roy Garrè, non ha mancato di sottolineare la sua sapienza e competenza sul mercato degli elicotteri e velivoli in generale. Oggi, in particolare, ha suggerito al suo avvocato difensore, Filippo Gianoni, le puntuali ma anche un po’ ripetitive domande molto tecniche da rivolgere agli esperti chiamati a testimoniare sullo stato dei due elicotteri oggetto del procedimento e bloccati dal febbraio del 2018 alla dogana di Chiasso. Uno degli esperti, Rolf Beglinger, pilota collaudatore di Armasuisse, chiamato in causa dalla SECO, il Segretariato di Stato dell’economia che ha denunciato al Ministero pubblico della Confederazione il tentativo dell’imprenditore della Riviera di importare senza i necessari permessi le due potenziali «macchine da guerra» come gli Agusta Bell 212 ASW, ha confermato la teorica possibilità di riportarli all’originale utilizzo militare, precisando però che «la riconversione sarebbe stata notevole e avrebbe richiesto un costo davvero oneroso, quantificabile in una decina di milioni di franchi – ha affermato l’ex pilota –. Inoltre, calcolando tutte le procedure di controllo a cui le cellule degli elicotteri non erano state sottoposte per anni, sarebbe stato meno oneroso comprarne uno nuovo».
Anche Fiorenzo Zublena, ingegnere aeronautico lombardo, ex dipendente di Aeritalia, che ha presentato la sua perizia per la difesa – senza però visionare i velivoli , ha ammesso – non ha avuto dubbi: «Considerando ciò che è stato tolto dalla Marina militare italiana, vale a dire tutta la parte elettronica, software, radar, puntatori, attacchi, motori e pale dei due elicotteri in questione, sarebbe da pazzi pensare di riallestirli, sia per un uso civile che militare. Per non parlare della sicurezza: questi elicotteri hanno almeno 40 anni d’esercizio, con un numero di ore «di fatica» da quantificare esattamente per verificarne la struttura. Chi spenderebbe milioni di dollari per rimettere in volo un elicottero che potrebbe essere pericoloso anche per chi è a terra, non solo per i piloti?», ha chiesto l’ingegnere lombardo rivolto al giudice.
Il quale, per parte sua, con i contributi dei due esperti e le precisazioni dell’imputato, ha cercato soprattutto di capire se sia plausibile una seconda vita - bellicosa - per i due elicotteri comprati all’asta e che, stando alle descrizioni tecniche e alle fotografie allegate agli atti appaiono proprio come delle inoffensive e obsolete carcasse, buone da utilizzare nei set cinematografici, ma senza alzarsi da terra. Che poi è quello che ha sempre sostenuto l’imprenditore svizzero domiciliato a Cresciano e titolare della Silvercraft Helicopter Ltd di Biasca: «Nell’asta di La Spezia ho acquistato altri tre elicotteri Agusta Bell 212 che ho venduto ad una casa di produzione cinematografica americana, la Marwell, che li ha utilizzati per girare il film American Assassins», ha dichiarato l’imputato.
La difesa, sempre oggi, ha messo a segno anche un altro colpo a sorpresa, vale a dire l’acquisizione agli atti della dichiarazione della Marina militare italiana che certifica il completo smantellamento della dotazione bellica degli elicotteri venduti all’asta. Toccherà ora al procuratore federale Mastroianni cercare di smontare l’impalco difensivo piuttosto corposo presentato nei primi due giorni di dibattimento e avallare invece il suo atto d’accusa e la condanna per il 54.enne imprenditore alla sbarra. Il processo continuerà venerdì mattina con le arringhe delle parti, quindi la sentenza è stata annunciata dal giudice per lunedì prossimo.
