Lugano

Ricordi indelebili di una classe di liceali

Gli studenti che terminarono la formazione scolastica in città nel 1961 furono 51 – Il libro dedicato proprio ai «maturati» in quell’anno è stato presentato in un’aula magna gremita – Si intitola «Quelli del 1961 al Liceo cantonale di Lugano» e contiene aneddoti e testimonianze
L’aula che ospitava le lezioni di fisica.
Sergio Roic
11.04.2022 06:00

L’aula magna del Liceo cantonale di Lugano si è riempita in ogni ordine di posti in occasione della presentazione del libro «Quelli del 1961 al Liceo cantonale di Lugano» il sabato mattina scorso. Gli appartenenti a quella classe di maturandi, i parenti e tutti coloro che si interessano alla storia del liceo cittadino sono accorsi per poter toccare con mano e immergersi nel libro, testé stampato, ma anche per sentire dalla viva voce degli organizzatori dell’iniziativa il come e il perché della sua pubblicazione.

I magnifici sette

E allora eccoli qui i «magnifici sette», fra l’altro ritratti da Lulo Tognola all’interno del libro: Roberto Bernardoni, Carla Borla-Müller, Adriano Cavadini, Giorgio Foppa, Beatrice Pedotti-Gut, Ennio Pedrinis e Sandro Giambonini, tutti rigorosamente «maturati» in quel fatidico 1961 che, da allora, ha rappresentato il punto di raccordo di questa classe scolastica particolarmente unita.

La presentazione del libro, una novantina di pagine, tante foto a colori e in bianco e nero, è toccata alla direttrice attuale dell’ateneo, Valeria Doratiotto Prinsi, coadiuvata dai «motori» di quest’impresa editoriale, Roberto Bernardoni e Adriano Cavadini. Interessanti le cifre presentate: se nel ’61, su 51 maturandi, le ragazze erano solo 7, oggi chi «matura» è in prevalenza di sesso femminile, con numeri di gran lunga superiori sia a Lugano che nel resto del cantone.

Parecchi gli aneddoti raccontati: la TV ticinese nasce proprio nel ’61 in quel di Paradiso, nello stesso anno viene demolito il magnifico castello di Trevano, in quegli anni impazza anche l’«Asiatica», una febbre che tiene a letto ben 4.000 luganesi, vi è la costruzione della Casa Torre, le prime sonde spaziali prendono il volo eccetera eccetera.

Nomi difficili da dimenticare

Nel libro è molto presente e ricordato anche il contributo di alcuni professori particolarmente carismatici: dal filosofo Romano Amerio al prof. di matematica Ambrogio Longhi, senza dimenticare altri insegnanti e intellettuali ben noti in Ticino come Piero Bianconi, Giuseppe Martinola, Oscar Panzera, Pericle Patocchi, Tarcisio Poma, Renato Regli e tanti altri. Il direttore, in quegli anni, fu Silvio Sganzini. Il libro contiene cenni alla grande storia del tempo e cenni alla storia locale del liceo. C’è il punto di vista degli allievi, che dovevano sgobbare sulle sudate carte scolastiche, e c’è il percorso post liceale dei maturati, la maggior parte dei quali ha avuto successo non solo negli studi universitari, ma anche nella vita lavorativa. Una serie di brevi ma esaustive biografie individuali dà infine conto del percorso di vita di questa classe, la 1961, così unita e orgogliosa del proprio passato scolastico.

Questo excursus nella storia scolastica ed esistenziale di una cinquantina di personaggi luganesi (nonostante al tempo fosse l’unico liceo cantonale, il Liceo di Lugano «assoldò» solo un locarnese quell’anno, data anche la concorrenza dell’asconese Collegio Papio) «maturati» all’alba degli anni ’60 è allora un prezioso documento per chi quegli anni li ha visti e vissuti e per chi potrà giudicarli dalle pagine di un libro che ne parla con passione e discernimento. Il mondo e i suoi protagonisti, globale e locale, a quel tempo era forse davvero un po’ diverso, ma noi, oggi, lo apprezziamo proprio per questo.