Beni culturali

«Rilevanza scientifica e valore ideale»

Il Consiglio comunale di Lugano chiede di «anticipare» la possibile tutela dell'edificio residenziale all'angolo tra via Balestra e via Lambertenghi: «Ha un ruolo paesaggistico come elemento riconoscibile e identitario»
© CdT/ Chiara Zocchetti
Federico Storni
04.08.2025 06:00

Il Consiglio comunale di Lugano ha dato mandato al Municipio, entro un anno, di rivalutare alcuni edifici per eventualmente proporne una tutela quale bene culturale che finora è stata esclusa. Fra di essi vi è un edificio all’angolo fra via Balestra e via Lambertenghi. Ecco perché.

Lo zampino di Americo Marazzi

Questo edificio, oggi adibito a scopi residenziali, commerciali e amministrativi, risale a fine Ottocento (precede quindi via Lambertenghi, che è del 1909) ma a dargli l’aspetto che ha è stato l’architetto Americo Marazzi, su commissione degli Eredi Franzi. Marazzi, che fu a lungo vicesindaco di Lugano, è riconosciuto fra i protagonisti dello sviluppo architettonico ticinese di quegli anni ed è stato in parte riscoperto proprio ai giorni nostri (sua ad esempio l’impostazione del quartiere Montarina, soggetto da qualche mese a zona di pianificazione per salvaguardarne la sostanza storica): tra i suoi lavori si possono citare villa Elisa (recentemente ristrutturata), il palazzo Alhambra o il Teatro cinema di Chiasso. Quanto all’edificio in via Balestra, l’inventario ISOS lo pone in categoria di salvaguardia A, la più alta, e il Municipio sostiene che un’eventuale tutela sarebbe piuttosto da valutare nell’ambito della revisione del cosiddetto Piano particolareggiato Landriani (con cui l’edificio è attualmente in contrasto) peraltro prevista nei prossimi anni.

«Rafforza l’identità urbana»

Come nel caso di una villetta in via Somaini, il Consiglio comunale preferirebbe vedere l’edificio tutelato anche prima: «È di elevato valore per la sua rilevanza scientifica, valore ideale e testimonianza storica. L’immobile riveste anche un ruolo paesaggistico come elemento riconoscibile e identitario lungo via Balestra, nonostante il contesto urbano attuale sia dominato da edifici più imponenti e da traffico intenso. La posizione lungo un asse viario intensamente trafficato, da sola, non può costituire un argomento valido per giustificarne la cancellazione. Al contrario, proprio in un contesto di progressiva omologazione architettonica, la conservazione di un edificio di pregio può contribuire in modo significativo al rafforzamento dell’identità urbana e alla continuità storica del paesaggio costruito.

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