L'opera

(Ri)spunta il Convento dal monte

Finiti dopo un anno i lavori di valorizzazione paesaggistica, naturalistica e ricreativa dell’area attorno al Santuario, che è tornato a fare capolino dal bosco: «E la via Crucis ora è ripulita come non lo era dalla sua realizzazione»
Come si presenta oggi. ©CdT/Gabriele Putzu
Federico Storni
12.10.2024 06:00

Da qualche mese è impossibile sfuggire al suo sguardo. D’altronde, perché farlo? Il Convento Santuario del Bigorio è tutto sommato un bel vedere e il fatto che sia tornato a torreggiare sull’omonimo monte, spiccando fra gli alberi, ha un che di rassicurante. Merito dell’Associazione Amici del Bigorio, che si è fatta promotrice della ripulitura, che è terminata nei mesi scorsi e che sarà presentata oggi a partire dalle 16.30. Ne abbiamo parlato con il presidente, fresco di nomina, Gianni Baffelli.

L’erba di Condra, la balia dal collare, il cippato

Il risanamento ha interessato quasi tre ettari e mezzo di territorio, ha richiesto un anno di lavoro, ed è costato trecentomila franchi, in linea con quanto preventivato, «grazie a tutti coloro che vi hanno lavorato: sono stati veramente bravi e puntuali». Molti in effetti gli enti e le società coinvolte, sia dal punto di vista finanziario che realizzativo: il Comune di Capriasca, l’Ente regionale di sviluppo del Luganese, L’Ufficio del quinto circondario forestale, Ficedula, diverse Fondazioni e l’Impresa forestale Gianini, a cui è andato l’appalto e che per i prossimi due anni garantirà la manutenzione dell’opera. Baffelli ricorda poi il ruolo dell’ex presidente dell’Associazione Bruno Lepori, «che per primo ha avuto la visione di compiere questo ripristino». Fra i plurimi scopi del risanamento, riassume Baffelli, vi erano quelli di «mettere in sicurezza la superficie boschiva e i sentieri attorno al Convento e al contempo salvaguardare la biodiversità e la creazione di un ambiente accessibile e fruibile a tutti, valorizzando il comparto dal punto di vista paesaggistico, naturalistico e ricreativo». Ciò è stato ottenuto in particolare con la pulizia e il diradamento del bosco, in modo da valorizzare gli alberi più pregiati e fare piazza pulita delle neofite invasive, quali laurocerasi e palme. «Sono stati prodotti 750 metri cubi di legname – spiega il presidente. – Oltre quattrocento sono stati dati per essere tramutati in cippato per la rete di teleriscaldamento Capriasca Calore» distante pochi chilometri. Una filiera del legno corta, in altre parole. I lavori più delicati e impegnativi sono stati quelli a ridosso della via Crucis: per non danneggiarla si è ricorsi in più occasioni all’elicottero: «Ora però risulta pulita come forse non lo era dalla sua realizzazione nel 1797».

In generale, tutto il progetto è stato caratterizzato dall’attenzione al dettaglio. Altri due esempi: per ripristinare i tappeti erbosi si è ricorsi a semenza raccolta nella vicina Condra, e sono stati recuperati alberi all’apparenza incongrui. «Cavi, secchi, bruciacchiati», li descrive Baffelli. Vale a dire dei nidi perfetti per la balia dal collare, uno degli uccelli nidificanti più rari della Svizzera che abita le rade selve castanili al sud delle Alpi. Dal Bigorio è assente da tempo ma ora – il progetto è portato avanti con Ficedula – si spera possa tornare: «Sembrerebbe che qualche maschio sentinella sia già stato avvistato a ispezionare il bosco».

E il Convento, come sta?

L’Associazione Amici del Bigorio sfiora il migliaio di soci all’attivo e, sottolinea Baffelli, quale scopo principale ha il sostegno del convento santuario. «Praticamente tutto quello che raccogliamo viene deputato a questo scopo, e solo se avanzano soldi e tempo, portiamo avanti altri progetti». Come quello che verrà inaugurato sabato o il suo «compendio naturale». Vale a dire: «Mettere mano al lastricato della via Crucis, dato che il selciato oggi risulta molto rovinato». È la prossima sfida. Tempo e soldi permettendo, appunto.

E in tutto questo, il Convento come sta? «Bene, per quanto ci riguarda – dice Baffelli. – La sua missione d’accoglienza è sempre lì ci sarà anche in futuro. In questo senso abbiamo ricevuto ancora di recente rassicurazioni dai Cappuccini. La casa continuerà a offrire corsi, eventi e seminari. Oltre al Bed&Breakfast».

Il programma

L’inaugurazione dei lavori si terrà oggi alle 16.30 con un cerimonia aperta a tutti nella chiesa del Convento. Oltre a Baffelli parleranno padre Michele Ravetta (rettore del Santuario), Mattia Lepori (municipale di Capriasca) e Paolo Piattini di EcoControl. Quest’ultimo, se il tempo terrà, farà poi una visita guidata nelle zone più significative del recupero.