La situazione

Ristorazione nelle Tre Valli: «Siamo molto preoccupati»

Rispetto alle destinazioni turistiche più gettonate che hanno potuto tirare un po’ il fiato, l’Alto Ticino è in scacco: «Gli aiuti stanno cominciando ad arrivare, ma la situazione specifica regionale è penalizzante» spiega lo chef e presidente di Gastro Luca Merlo - Inevitabile la rinuncia alla 34.esima edizione del «Maggio Gastronomico»
CdT/Gabriele Putzu
Simone Berti
07.04.2021 17:20

Il maggio delle Tre Valli e del Bellinzonese anche quest’anno non sarà gastronomico, e all’orizzonte ci sono nuvoloni. Gli organizzatori della tradizionale rassegna dedicata alla cucina locale hanno gettato la spugna. Inevitabile, in assenza di certezze sulle tempistiche delle riaperture e di conseguenza senza la possibilità di programmare. «La decisione non è stata presa a cuor leggero» conferma al CdT lo chef Luca Merlo, presidente di Gastro Bellinzona e Alto Ticino. Ma dopo aver valutato i pro e i contro non si è potuto fare altrimenti. «Peccato, perché sarebbe stato il momento giusto per rilanciare il settore nella nostra regione confrontato con una stagione già corta», aggiunge. Questo soprattutto perché rispetto alle destinazioni turistiche più gettonate - in primis Luganese e Locarnese e in piccola parte la capitale - qui i numeri sono insufficienti per poter rimanere a galla. Si tratta di zone che vivono soprattutto da ottobre a marzo, periodo in cui tra il 2020 e il 2021 come abbiamo visto è rimasto perlopiù chiuso a causa delle nuove restrizioni che hanno toccato essenzialmente proprio la ristorazione. «E prima l’estate 2020 non ci aveva permesso di mettere quel fieno in cascina che altri hanno potuto assicurarsi», sottolinea il presidente di Gastro Bellinzona e Alto Ticino.

«Rischio troppo elevato»
Per la 34.esima volta del maggio la speranza dunque c’era, ma non c’è stato nulla da fare. «I partecipanti avevano allestito i menu e noi eravamo pronti ad andare in stampa con la campagna promozionale», spiega ancora lo chef. Ma il rischio sarebbe stato troppo elevato. «Si tratta pur sempre di una campagna da 60.000 franchi, tra marketing e materiale informativo». Inoltre gli sponsor, pur fedeli, erano un po’ meno numerosi rispetto alle edizioni passate. E in ogni caso lo spirito della manifestazione ne sarebbe comunque uscito snaturato, immaginando restrizioni che rimarranno in vigore anche con le prossime riaperture. Il santo insomma non vale la candela. Intanto qual è la situazione delle Tre Valli? «Sono molto preoccupato per i nostri affiliati» afferma il presidente. Si temono chiusure dettate dal perdurare del mini-lockdown gastronomico? «Qualcuno sta effettivamente pensando di non più riaprire», risponde. Non tanto perché stia fallendo, precisa, visto che come detto gli aiuti arrivano e permettono ti andare avanti. «Si tratta piuttosto di una reazione alla mancanza di prospettive e, in questo senso sì, alla volontà di parare il colpo in anticipo».

«Poco take-awy, il vero salvagente sono le camere»
Nell’Alto Ticino il take-away come alternativa ha aiutato meno: l’ampiezza del territorio e la sua bassa densità di popolazione e pure di turisti di certo non hanno permesso il diffondersi del concetto, anche se c’è chi ci ha provato. «Noto comunque che nelle ultime settimane si sta mollando anche in altre zone», aggiunge lo chef. Il vero salvagente è piuttosto caratterizzato dalle camere: chi ne ha a disposizione può stare a galla. Lo stesso Luca Merlo con la sua Locanda Marco si avvale di questo atout. Che rimane comunque un palliativo. Ma meglio di nulla.

Si pensa ad un’alternativa simbolica
Ora, iniziando a guardare al futuro, il comitato di Gastro Bellinzona e Alto Ticino valuterà se organizzare un piccolo evento simbolico sotto il cappello del «Maggio Gastronomico» così da ricordare agli affezionati clienti che appena le condizioni lo permetteranno sarà felice di lanciare una rassegna sempre più importante. L’appuntamento con la prossima edizione è comunque già fissato dal 1 al 31 maggio 2022 con nuove proposte, nuovi piatti e nuovi omaggi. Nella certezza che allora ci si potrà nuovamente sedere a tavola in compagnia e all’insegna della spensieratezza.

CdT/Archivio
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