Ritorno a Confin, dieci anni dopo: «Il sogno è realtà, ma è solo il primo passo»
Quella di oggi, 27 dicembre, è una data che entrerà nella storia di San Bernardino. Dopo 10 anni, ad eccezione della riapertura parziale nella stagione 2016-2017, gli impianti di Confin sono di nuovo accessibili; nella fattispecie la cabinovia Fracch, la seggiovia Pan de Zucher e lo scilift Lares (presto toccherà pure al Tre Omen, mentre per il Rotondo bisogna aspettare il prossimo inverno) nonché due nuovi tapis roulants. Ciò è stato possibile grazie all’impegno (e ai soldi) messo dall’imprenditore ticinese Stefano Artioli e dal suo team.
Che dopo aver rilevato le infrastrutture dalla famiglia Ghezzi (che le deteneva dal 1970) le ha completamente ristrutturate facendone il fulcro del progetto di rilancio della località turistica altomesolcinese. Un progetto, quello portato avanti dalla San Bernardino Swiss Alps, che procede secondo la tabella di marcia e che verrà ultimato entro il 2033 grazie ad un investimento di 300 milioni di franchi. «Grande entusiasmo. Partenza con la neve», ha commentato sui social l’uomo d’affari, pubblicando video e foto della grande affluenza sulle piste (1.100 i primi passaggi).
I tasselli del mosaico
Un villaggio vivo. Quattro alberghi di alto standard ed un resort & Spa wellness per un totale di 400 camere, la rivalorizzazione degli impianti di Confin, abitazioni primarie e secondarie moderne, tre autosili interrati per 900 parcheggi così da togliere le automobili dal centro, eventi tutto l’anno e la riattivazione dei servizi di base (come la farmacia, il picchetto medico, eccetera). E, complessivamente, ben 1.500 posti letto. Questi, e tanti altri, saranno i contenuti della San Bernardino di domani. Una rinascita in quattro fasi, entro un decennio, che ha messo tutti d’accordo a Mesocco e nella regione come mai era capitato negli ultimi decenni.
A tal punto che nell’anno agli sgoccioli dapprima il Consiglio comunale e poi la popolazione dell’ente locale dell’alta valle hanno dato il primo chiaro segnale di sostegno all’iniziativa imprenditoriale. Approvando cioè la stipulazione del diritto di compera, a favore della San Bernardino Swiss Alps SA, dei terreni di oltre 15 mila metri quadrati in zona Acuforta per complessivi 4,5 milioni di franchi. Ciò consentirà l’edificazione del comparto con bagni curativi, alberghi ed appartamenti, dando di modo seguito a quanto previsto dal masterplan turistico e dalla pianificazione locale.
Sport a 360 gradi
Per Stefano Artioli la riapertura di Confin con un anno d’anticipo rispetto agli accordi presi con il Municipio è «un sogno che si trasforma in realtà. Un grande sforzo, unito ai cantieri già in essere nel centro del paese, che in questi mesi ha dato i suoi frutti. È il primo passo per la San Bernardino del futuro, con l’obiettivo di consolidarne la posizione come meta turistica attraente. In quest’ottica verranno sviluppate ulteriori attività per arricchire l’offerta e garantire un’esperienza completa per i visitatori», le famiglie in particolare.
Prende così forma la San Bernardino Sport Arena. Perché se Confin è il perno imprescindibile, attorno ruotano pure gli impianti di Pian Cales nel «cuore» della località, la possibilità di praticare lo sci di fondo, le escursioni con le racchette e con le biciclette elettriche, le attività per i bambini, il Centro sportivo San Remo. L’offerta complessiva è pari a 45 chilometri di piste. E ad una serie di servizi all’avanguardia come la palestra, la sala pesi, la ristorazione, il babysitting. Tutti i dettagli li trovate cliccando sul sito www.sanbernardino-sportarena.com, dove è altresì possibile acquistare gli skipass.
Un po' Zermatt
Più Zermatt che Andermatt, insomma, se proprio si vuole paragonare la San Bernardino che verrà a due fra le stazioni sciistiche più conosciute della Svizzera. Oppure, uscendo dai confini nazionali, una Livigno in divenire. L’importanza di Confin, in tutto questo, ribadiamo, è vitale. Oltre a quanto già fatto, logicamente, la rivalorizzazione delle infrastrutture invernali avverrà indicativamente tra il 2025 ed il 2027. «Ci vorrà ancora qualche anno per vedere tutto nuovo per una massima performance», ha affermato di recente il responsabile operativo e direttore marketing della San Bernardino Swiss Alps Niccolò Meroni. Gli impianti saranno in funzione tutto l’anno. Per lo sci, certo, ma pure ad esempio per le mountain bike. Il «SanBe» 2.0 è già realtà.
Le quattro tappe
Secondo la tabella di marcia nel 2024 si concluderà la fase zero, contraddistinta dagli interventi nel «cuore» di San Bernardino. La seconda tappa (2025-2027) prevede, in particolare, la realizzazione del resort ad Acuforta ed il restyling degli impianti di risalita di Confin. Nella terza fase (2028-2030) verranno realizzate le nuove seggiovie Rotondo e Tre Omen ed il campo di calcio in erba sintetica nonché si procederà alla trasformazione della zona pedonale del centro. Infine, tra il 2031 ed il 2033, si costruirà lo Sport & Family hotel e verranno realizzati 200 parcheggi pubblici nell’area denominata Frach.