Ritorno al futuro: si sogna un’altra Belle Époque

Faido rivivrà la Belle Époque, quel periodo d’oro tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento in cui il borgo era una meta turistica conosciuta a livello europeo? Domanda da un milione, direte voi. Oggi come oggi sembra quasi un sogno irrealizzabile. Ma c’è un gruppo di lavoro che si sta adoperando per bissare il miracolo economico di oltre un secolo fa. Operazione difficile, certo, ma non impossibile. Soprattutto se si condividono le idee per raggiungere un obiettivo comune: il rilancio del capoluogo della Leventina, ridisegnando il territorio e sfruttando appieno il grande potenziale inespresso.
Strategie condivise
Alcuni «portatori di interesse» (con un anglicismo diremmo stakeholder) si sono riuniti per la prima volta negli scorsi giorni. Una decina le persone che hanno partecipato al faccia a faccia promosso dall’economista ed imprenditore Andrea Defanti e dall’animatore turistico e coordinatore sportivo del Comune Daniele Zanzi. Fra di loro anche Markus Birchler (urbanista e pianificatore zurighese), Roberto Manzi (ricercatore dell’Università della Svizzera italiana) e Monique Bosco-von Allmen, architetta e presidente della sezione della Svizzera italiana delle Cooperative d’abitazione.
Per saperne di più ci siamo rivolti proprio al rappresentante dell’ente pubblico, vale a dire Daniele Zanzi: «L’obiettivo dell’incontro, informale, era quello di condividere le visioni a lungo termine per ridare slancio a Faido. Il Comune vuole dialogare con i privati interessati ad investire sul nostro territorio. In questo modo si possono individuare delle strategie comuni. Faccio un esempio, peraltro banalissimo: se per più progetti c’è la necessità di avere a disposizione dei posteggi, si può trovare una soluzione che risolva una volta per tutte il problema, magari destinando per i parcheggi un’unica area».
Il potenziale non manca
Quanto scaturito dal summit verrà presto presentato al Municipio, in una delle ultime sedute prima delle elezioni (dalle urne uscirà di sicuro un nuovo sindaco: Roland David lascia dopo più di 20 anni). Ma vediamo, a grandi linee, quali sono i progetti sul tavolo. Innanzitutto la guest house (o bed&breakfast) da 20 posti letto che intende realizzare una coppia ticinese di Osogna, riattando un immobile ubicato nel nucleo. La domanda di costruzione è appena stata pubblicata. Due complessi - e veniamo alla seconda iniziativa - sono già stati ristrutturati: sono stati ricavati degli appartamenti. Lo stesso capiterà per un terzo edificio, che dovrà comunque essere prima sottoposto a restyling. Vi è poi una casa privata che i proprietari desiderano sistemare.
Le cooperative d’abitazione
Un capitolo a parte meritano le cooperative di abitazione, la cosiddetta terza via dell’abitare, più sostenibile, ritenuta la soluzione migliore per evitare la speculazione edilizia e far «rivivere» i centri. Alla luce dei diversi stabili vecchi presenti a Faido, Monique Bosco-von Allmen ha illustrato quanto propone l’organizzazione che presiede, offrendo consulenza agli interessati. «Alcune sono solamente delle idee, mentre altri sono progetti già concreti. Le prospettive per Faido sono interessanti. Ma vanno create le premesse per combattere lo spopolamento e per attrarre nuovi residenti. Senza dimenticare, inoltre, il potenziale turistico. Al di là della bellezza del territorio, c’è ora il Treno Gottardo della Schweizerische Südostbahn che collega Basilea, Lucerna e Zurigo alla regione del Gottardo, e dunque alla Leventina. Per la valle è un’occasione che va assolutamente colta», puntualizza Daniele Zanzi.
«Il museo? Noi ci crediamo»
Durante la riunione si è parlato anche di riqualificare l’area della stazione FFS. Un’eventualità strettamente legata al destino degli storici alberghi Suisse e Milano, chiusi da anni, fiori all’occhiello nella Belle époque. Si pensava di recuperarli inserendovi il Museo di storia naturale, ma salvo sorprese la struttura verrà ospitata da Locarno. Adesso si fa largo la possibilità di trasformarli in un edificio con appartamenti e in un complesso per la terza età, ricavando pure una piazza. «Il museo sarebbe il motore del rilancio. Noi ci crediamo, pur essendo consapevoli che è ormai diventata una sfida fra Davide e Golia», chiosa Zanzi.
La Traversa piace
Una delle bellezze del comprensorio è la Traversa, il soleggiato terrazzo della sponda sinistra della valle, a poco più di mille metri di altitudine. Nei villaggi che la compongono (Calonico, Anzonico, Cavagnago e Sobrio) sono stati diversi gli stabili acquistati negli scorsi mesi dagli svizzero tedeschi. Grazie al Treno Gottardo della Südostbahn la Leventina ha guadagnato in attrattiva.
