Ambiente

Riviera mette ordine nelle aree produttive

In pubblicazione la Zona di pianificazione per i comparti produttivi del Comune - L’obiettivo principale è un’armoniosa convivenza delle attività con abitanti e territorio
In esame anche le aree di estrazione e lavorazione della pietra naturale, principale attività della zona. (Foto Maffi)
Simone Berti
07.09.2019 06:00

Il Comune di Riviera mette ordine nelle sue zone produttive. L’incarto è aperto da prima dell’aggregazione: ora il deciso passo avanti, anche sulla spinta proprio del progetto di fusione tra Cresciano, Iragna, Lodrino e Osogna, tra i cui obiettivi figurava anche il riordino del territorio e, nella fattispecie, delle zone artigianali-industriali presenti nei quattro quartieri. L’Esecutivo ha posto in pubblicazione fino al 1. ottobre la relativa Zona di pianificazione: in sostanza si tratta di quelle proposte che dovranno poi portare all’elaborazione di una variante di Piano regolatore (PR) «che permetta di verificare e reimpostare per quanto necessario l’assetto dei diversi comparti produttivi individuati dal piano», come spiega la scheda descrittiva in consultazione, che abbiamo visionato. Lo scopo dell’operazione consiste nel creare le premesse pianificatorie affinché per i futuri insediamenti nei diversi comparti «si minimizzino i potenziali conflitti con eventuali zone abitative presenti nelle vicinanze» e «si favorisca uno sviluppo consono alle potenzialità territoriali proprie alle singole ubicazioni indagate». «Tra gli obiettivi principali c’è proprio quello di individuare la miglior forma possibile di convivenza delle attività produttive con il territorio e con i cittadini che lo abitano» spiega contattato dal CdT il sindaco di Riviera Alberto Pellanda.

Nello specifico, in sei comparti che concernono le zone delle cave «non sono ammesse attività di deposito e trattamento di materiali inerti eccedenti la coltivazione in loco» (ad eccezione di un sottocomparto a Cresciano per il quale «sarà avviata prossimamente una procedura pianificatoria intesa a consentire dette attività»); non saranno inoltre ammesse attività di produzione estranee alla filiera della pietra; si precisa inoltre che «l’attività di cava in località I Rònch a Prosito non può essere sviluppata».

Per quanto riguarda le Zone industriali in sette comparti, non saranno ammessi la costruzione di depositi di carburante o sostanze inquinanti, la realizzazione di impianti di trattamento di inerti, attività di riciclaggio e di deposito anche solo intermedio come pure impianti di produzione di bitumi e cemento, e in generale lo svolgimento all’aperto di altre attività che non siano strettamente connesse con l’attività produttiva ammessa. Parte di queste linee valgono anche per le zone artigianali-commerciali (l’unica indicata nel piano è quella nella parte sud di Osogna). E poi si citano le zone produttive di interesse pubblico: la scheda sottolinea che «la vigente zona di discarica in località Rodaglio (tra Lodrino e Iragna, ndr.) è da considerare non più adeguata e quindi da abbandonare» (si indica un’alternativa che sarà oggetto di una specifica procedura pianificatoria). Come obiettivo generale figurano infine «recupero e valorizzazione dei territori agricoli» in sei comparti.

La Zona di pianificazione entra in vigore con la pubblicazione e lo resterà fino all’approvazione della relativa variante di Piano regolatore da parte del Consiglio comunale, ma al più tardi entro cinque anni. Intanto c’è comunque la facoltà di ricorrere al Tribunale cantonale amministrativo entro 15 giorni dalla scadenza della pubblicazione.

Nelle aree delimitate, la Zona di pianificazione vieta la realizzazione di ogni intervento «che possa rendere più ardua la pianificazione dell’utilizzazione del territorio». In particolare non saranno ammessi «interventi che risultino conflittuali con le motivazioni della zona di pianificazione e la conseguente pianificazione in divenire». In sostanza, per cinque anni non sarà più ammessa la realizzazione di opere potenzialmente in contrasto con gli obiettivi di riordino tracciato dal documento posto in consultazione.

Riviera. (Foto Archivio CdT)
Riviera. (Foto Archivio CdT)
Foto Archivio CdT
Foto Archivio CdT