Processo

Rogo al White, chiesti tre anni per il mandante

La procuratrice pubblica Margherita Lanzillo ha chiesto una pena parzialmente sospesa per il commerciante Bruno Balmelli e per tre degli altri quattro imputati: «Erano un gruppo criminale organizzato similmente alle associazioni a delinquere»
©CdT/Chiara Zocchetti
Federico Storni
19.10.2022 18:17

«C’era una base: il bar nei pressi del negozio di famiglia. C’era il mandante: il commerciante Bruno Balmelli che fa agire gli altri, ma si disinteressa della parte esecutiva. C’era chi garantiva la buona riuscita del piano, facendo da tramite tra il mandante e l’esecutore materiale. C’era l’esecutore materiale che veniva da lontano, da fuori. E c’era pure colui che conosceva meglio il territorio e si metteva a disposizione per puntuali operazioni. C’era, infine, chi ha funto da tappabuchi». Per la procuratrice pubblica Margherita Lanzillo, in altre parole, il rogo doloso al negozio White di via Nassa, l’11 febbraio 2021, è stato compiuto da «un gruppo criminale organizzato che ha agito con modalità operative simili a quelle delle associazioni a delinquere vere e proprie. Quelle che agiscono con intimidazione e metodi mafiosi».

Per Lanzillo a tutti i membri del gruppo era chiara l’intenzione di dare fuoco al negozio per poi chiedere all’assicurazione il rimborso dei danni alla merce. Il vantaggio per Balmelli sarebbe stato l’ottenere così 2,5 milioni di franchi, per altri tre imputati – un 45.enne e un 38.enne napoletani e una 49.enne italiana: il coordinatore, l’esecutore materiale e la tappabuchi – il ricevere una parte di quei soldi. Per un 36.enne italiano nato e cresciuto in Ticino (persona vicina a Balmelli) il poter a un certo punto subentrare al commerciante quale titolare della società (che è distinta da quella che gestisce il negozio sportivo).

Per questo motivo la PP ha chiesto la loro condanna per i reati di incendio intenzionale e tentata truffa. Per Balmelli ha chiesto una pena di tre anni, di cui uno da scontare. Per i due napoletani, rispettivamente, 34 e 33 mesi (12 da espiare). Per il 36.enne 30 mesi (6 da espiare) e per la 49.enne 24 mesi interamente sospesi. Chiesta infine l’espulsione per i due napoletani, mentre non si è opposta alla clausola di rigore per il 36.enne e per la 49.enne.

Da parte loro gli imputati sono tendenzialmente rei confessi (a parte la 49.enne, che si dichiara innocente), ma affermano di avere avuto ruoli minori. Balmelli, in particolare, ha affermato di non sapere che si stava organizzando un incendio (pensava a un furto) e che comunque l’intenzione era fare sparire solo della «merce vecchia» per un valore di 2-300.000 franchi, quanto sarebbe servito per rifinanziare la SA e proseguire con l’attività.

Domani parleranno le difese degli imputati.

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