Rosa Nera, niente luci rosse

Chiasso: veto municipale e licenza edilizia negata per la trasformazione in club privé
Patrick Colombo
18.07.2014 06:00

CHIASSO - Strada sbarrata alla trasformazione del bar La Rosa Nera di Chiasso in club privé: l'accorgimento escogitato per riaprire il locale a luci rosse sotto una nuova definizione ma con il vecchio tipo di intrattenimento non ha incontrato i favori dell'Esecutivo della cittadina, che nei giorni scorsi ha risolto di non accordare la licenza edilizia al progetto illustrato dai proprietari dello stabile di via Sottopenz. Il veto municipale corregge il tiro rispetto al parere delle autorità cantonali, che, come svelato dal Corriere del Ticino del 7 luglio, avevano invece emanato un avviso favorevole sulla domanda di costruzione presentata lo scorso dicembre per il cambiamento di destinazione del ritrovo da bar a club privé e da zona abitativa a luogo d'incontri. Nella propria delibera, l'Esecutivo chiassese ha tenuto conto dell'esito del precedente tentativo di regolarizzare la prostituzione alla Rosa Nera. Un obiettivo sfumato all'inizio del 2013, quando il Dipartimento del territorio bocciò i contenuti della variante di poco conto del Piano regolatore, inoltrata dal Comune di Chiasso per sanare l'attività del locale. Siccome all'epoca fu ribadita la mancata compatibilità del meretricio con la vocazione residenziale della zona, il Municipio ha preferito non scostarsi da quel pronunciamento. Se pure si fosse mutata la forma o l'etichetta, esercitando la prostituzione all'interno di un club privato e non più in un locale pubblico, per l'Esecutivo comunale non sarebbe però cambiata la sostanza. Le squillo avrebbero infatti continuato ad offrire i propri servigi a sfondo sessuale ai soci affiliati al club, in pratica i clienti di quello che prima era una sorta di bar. In più, un nullaosta avrebbe creato un pericoloso precedente, spianando di fatto la strada alla possibile apertura di club privati a luci rosse in tutte le zone residenziali di Chiasso. Facile prevedere, adesso, che appena ricevuto il diniego della licenza edilizia i responsabili della Rosa Nera lo impugnino tramite un ricorso. Sarà dunque con ogni probabilità un tribunale a dirimere la spinosa vertenza.