RUAG lascia lo scalo di Lugano-Agno

BERNA/LUGANO - Che RUAG intendesse liberarsi delle sue attività all’aeroporto di Agno era nell’aria. Che la vendita degli stabilimenti sottocenerini potesse essere concretizzata in pochissimi mesi, meno. Eppure è quel che è successo ieri. L’azienda controllata dalla Confederazione ha infatti comunicato di aver venduto al gruppo aerospaziale francese Dassault Aviation gli spazi allo scalo di Lugano e a Ginevra-Cointrin.
La vendita è una conseguenza della ristrutturazione di RUAG voluta dal Consiglio federale e presentata lo scorso marzo. Già allora era stato detto che la filiale di Lugano sarebbe stata venduta, a determinate condizioni.
«Un criterio sarà quello relativo alla continuità dell’attività», ci aveva detto nell’edizione del 15 marzo Kirsten Hammerich, portavoce di RUAG. L’azienda, aveva continuato la portavoce, prometteva inoltre di mantenere «le sue responsabilità di datore di lavoro e di impegnarsi con ogni mezzo per garantire che gli impieghi non vengano persi». Promessa mantenuta, stando al comunicato stampa tramite il quale è stata resa nota la vendita. Vi si legge infatti che «l’intero organico, 87 dipendenti, sarà rilevato dal nuovo titolare». Gli addetti, ad Agno, sono 14.
L’amministratore delegato del gruppo RUAF Urs Breimeier si è detto soddisfatto dell’esito: «Dassault, azienda leader nella produzione e manutenzione di aeromobili, è un partner esperto e in grado di fornire una solida base per proseguire con successo le attività operative negli stabilimenti di Ginevra e Agno, nonché per il futuro del personale di entrambe le sedi». A fargli eco il presidente di Dassault, Eric Trappier: «Questa acquisizione ci consentirà di rafforzare la nostra presenza in Svizzera, un punto chiave per l’aviazione commerciale in Europa, consolidando nel contempo le attività del ramo manutenzione degli aerei Falcon controllate dal nostro gruppo».
RUAG a Ginevra e a Lugano si occupava di servizi di manutenzione, riparazione e revisione, nonché di ammodernamento per diversi aerei privati e commerciali di produttori quali la stessa Dassault, Piaggio, Bombardier, Embraer, Pilatus e Hawker Beechcraft. L’azienda svizzera sottolinea inoltre che il centro di manutenzione di Lugano «gode di una posizione unica in quanto solo fornitore di questi servizi per jet aziendali presso questo aeroporto».
Un fulmine a ciel sereno
La notizia è arrivata per certi versi come un fulmine a ciel sereno anche per il sindaco di Lugano e presidente di Lugano Airport SA Marco Borradori, che ci ha detto di esserne stato informato solo nella mattinata di ieri: «Questo comporta che non abbiamo ancora discusso la cosa in Municipio. Anch’io al momento non so più di quanto comunicato da RUAG. Certo, sapevamo che l’azienda era in una fase di trasformazione e di riorientamento».
Le considerazioni a questo stadio non possono quindi essere che parziali: «RUAG a Lugano era una presenza importante e tranquillizzante, con un ampio know-how. Con la sua partenza si sa quello che lascia – una presenza pluriennale – e non si sa quello che si trova. Penso che da un certo profilo fosse una decisione ineluttabile. Ora da parte nostra c’è un po’ di sana prudenza. Anche Dassault sembra avere una potenza non da poco, ma non abbiamo ancora avuto alcuno contatto con loro. Ho letto che riassumono tutti i lavoratori, e questo è una buon inizio».
Cosa portava RUAG a Lugano? «A livello indiretto, che non è mai da sottovalutare, portava molto in termini di posti di lavoro altamente qualificati e di possibilità di fare manutenzione agli aerei». Al momento di andare in stampa non ci è invece stato possibile contattare il direttore di LASA Maurizio Merlo per avere conferma che nessuno ai vertici fosse stato messo al corrente delle trattative in corso.