Salario minimo, in Ticino 174 infrazioni

Nel 2023, i datori di lavoro per cui è stata riscontrata un'infrazione ai sensi della legge sul salario minimo sono stati 174. È quanto comunica il DFE, specificando che si tratta di una cifra pari al 3,9% e riguarda 482 lavoratori (2,3%). A due anni dalla sua entrata in vigore, dunque, il salario minimo viene «sostanzialmente rispettato»
Questo dato emerge dalla strategia di controllo del mercato del lavoro, il cui scopo è constatare l'eventuale presenza di dumping salariale settoriale, accertare il rispetto dei contratti normali di lavoro (CNL) ai sensi dell’art. 360a del CO e nel contempo verificare la corretta applicazione della legge sul salario minimo (LSM).
Nello specifico, la maggior parte delle violazioni avvenute nel nostro Cantone è da ricondursi a imprecisioni di calcolo da parte dei datori di lavoro. Infatti, per circa 150 casi l’importo della multa - calcolato in base alla differenza tra il salario dovuto secondo la LSM e il salario effettivamente versato - è inferiore ai 2.000 franchi.
Tuttavia, prosegue il DFE, la quasi totalità dei datori di lavoro ha riconosciuto il proprio errore e ha reintegrato la differenza dovuta prima di ricevere la decisione di sanzione. Un ruolo fondamentale è giocato dalle segnalazioni, alle quali viene puntualmente dato seguito: su 174 infrazioni riscontrate, 45 riguardano datori di lavoro oggetto delle 124 segnalazioni ricevute nel 2023 dall’UIL. È possibile segnalare una presunta violazione salariale alla pagina internet: www.ti.ch/abusi-salariali.
Controlli in tutti i settori
I controlli riguardano tutti i settori economici non coperti da contratti collettivi di lavoro. In alcuni comparti, ritenuti più sensibili grazie all’analisi di rischio attuata dalla CT, vi è una maggior intensità di controllo. A queste verifiche si aggiungono le segnalazioni provenienti dai diversi portatori di interesse, tra cui i lavoratori stessi, così come gli accertamenti effettuati dagli ispettori nell’ambito della lotta al lavoro nero. Complessivamente nel 2023 l’Ufficio dell’ispettorato del lavoro (UIL) ha controllato le condizioni salariali di 21.390 dipendenti, impiegati in 4.450 aziende.
Tra le oltre 4.400 aziende controllate, si legge ancora nel comunicato, in 1.855 è stata eseguita anche la verifica del rispetto del contratto normale di lavoro a loro applicabile. In 120 casi è stata avviata una procedura di contravvenzione per mancato rispetto delle condizioni salariali che ha toccato 716 lavoratori. Anche nel caso dei CNL un buon numero di trasgressioni è dovuta a imprecisioni di calcolo e nella maggior parte dei casi il salario dovuto è stato reintegrato.
Lo scorso anno non sono state riscontrate situazioni di dumping tali da dover proporre al Consiglio di Stato l’emanazione di nuovi contratti normali di lavoro.
Al momento dell’entrata in vigore del salario minimo vi erano nel nostro Cantone 22 CNL, attualmente sono 11 di cui 5 riguardano in maniera specifica la figura dell’impiegato di commercio.