Frontiera

Sale la pressione ai confini, più migranti anche in Ticino

Secondo il direttore delle Dogane Christian Bock, a livello nazionale i dati ricordano «la crisi dei rifugiati del 2015-2016» – Nel nostro cantone forte aumento di entrate illegali durante l’estate: in agosto sono state 1.309
La pressione sale anche lungo il confine meridionale.

Un aumento di 2.300 persone in un mese, dalle 3.576 fermate in luglio alle 5.826 di agosto. Sono i numeri dei soggiorni illegali, registrati in Svizzera dall’Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini (UDSC).

Ma se le cifre nazionali, fino a qualche settimana fa, non rispecchiavano quelle ai confini della Regione Sud, oggi non è più così. I numeri dettagliati forniti dall’UDSC mostrano infatti che l’aumento della pressione migratoria comincia ad essere sensibile anche in Ticino dove, in agosto, i tentativi di soggiorno illegale sono più che raddoppiati, passando dai 537 di luglio ai 1.309 del mese successivo (i dati di settembre non sono ancora disponibili). Tra gennaio e luglio 2022 i numeri mensili avevano sostanzialmente fluttuato tra i 265 e i 600 (con un picco di 700 in giugno). A livello nazionale, il numero di soggiorni illegali (che non corrisponde necessariamente al numero di persone fermate perché la stessa persona può tentare più volte di varcare il confine) è invece aumentato progressivamente dalla primavera. Se nei primi quattro mesi dell’anno i soggiorni illegali registrati sono stati sempre circa 2.000, in maggio sono aumentati a 2.578, in giugno sono stati 3.470, 3.576 in luglio e oltre 5.800 in agosto.

Il fronte «caldo» orientale

A livello nazionale le cifre iniziano a destare qualche preoccupazione. Non per niente nelle scorse ore il direttore dell’UDSC Christian Bock, sui giornali del gruppo Tamedia, ha parlato di una situazione vicina a quella della crisi dei rifugiati del 2015-2016».

Malgrado le statistiche relative a settembre non siano ancora disponibili, un dato che fa dedurre che la pressione migratoria al confine sia in ulteriore aumento è fornito da Bock stesso, che nell’intervista ha spiegato che, ora come ora, «il punto caldo» è la frontiera orientale dove, solo la scorsa settimana sono state intercettate 1.150 persone. Arrivano quasi tutte a Buchs in treni provenienti da Vienna. La metà è afgana, l’altra viene da Nord Africa, Cuba, India e Burundi. Molti di questi migranti, ha aggiunto Bock, scelgono questa via perché possono transitare dalla Serbia senza visto. Una volta controllati e registrati, continuano il viaggio. Si tratta di migranti in transito, che vogliono proseguire verso la Francia e la Gran Bretagna». Per quanto riguarda il Ticino, Bock ha aggiunto che la frontiera sud va tenuta d’occhio, anche se al momento le cifre non inquietano. Ma attualmente l’Italia ha una capacità di riammissione di 40-50 persone al giorno.

«Livelli prepandemia»

Sulla situazione alla frontiera sud abbiamo chiesto dettagli a Ryan Pedevilla, Capo sezione del militare e della protezione della popolazione. La situazione viene considerata gestibile. Si è tornati ai livelli del periodo prepandemia. Gli effetti migratori tendono a manifestarsi due o tre mesi dopo l’aumento degli sbarchi in Italia. Al pari di quanto si sta riscontrando all’est del Paese, «si tratta in prevalenza di persone che non chiedono asilo e che vogliono utilizzare la Svizzera solo come corridoio di transito». L’aumento della pressione migratoria sul confine Sud si sta facendo sentire anche a livello di impiego delle strutture d’accoglienza: «Fra il 1. luglio e il 2 ottobre, 1.367 persone hanno dormito in un centro cantonale. Si tratta di persone che per ragioni di orario non possono essere riportate in Italia a causa della chiusura degli uffici preposti alle pratiche di riammissione. Di norma vengono alloggiate nel centro di accoglienza di Stabio. Quando viene superato il limite delle 50 unità, o in casi particolari, si fa capo anche al centro di Vacallo».

Viaggi da 500 franchi

I Paesi da cui giungono con più frequenza i migranti fermati al confine Sud sono l’Afghanistan, il Marocco, la Siria, la Nigeria e la Tunisia. Parallelamente si soggiorni illegali sono aumentati anche l’attività dei sospetti passatori (23 in agosto al confine Sud, 8-9 nei mesi di maggio, giugno e luglio), così come le riammissioni in Italia: 1.230 in agosto, 479 in luglio e 703 in giugno). Bock ha spiegato che mediamente un passatore chiede circa 500 franchi a persone per il trasporto dall’Italia alla Germania.