Salmoiraghi: “Non mi ricandido, è un equivoco”

CAMPIONE D'ITALIA - "Il futuro, come dicevano gli antichi, è nel grembo di Giove e se è vero anche che non si può mai dire mai, la mia ricandidatura a sindaco di Campione d'Italia oggi è frutto di un equivoco generato da una lettura quantomeno affrettata della missiva che ho inviato ai campionesi". Così Roberto Salmoiraghi, ex sindaco, che della lettera conferma tutti i contenuti, compreso quel "candidandomi nuovamente a sindaco" che, però, è da leggere retrospettivamente. E non per caso la lettera riporta l'intestazione della lista del 2017. "Mi riferisco espressamente alla candidatura di allora" e alle relative motivazioni: "Nient'altro che il legame che mi stringe", si legge, alla comunità campionese per la quale "io e gli amici consiglieri abbiamo profuso tutto il nostro impegno, umano, politico e istituzionale". Poi lo scontro frontale "con il muro sordo delle istituzioni centrali" e le dimissioni: "Mi si consenta una minima enfasi - aggiunge Salmoiraghi - ma mi sono immolato per obbligare il Governo ad intervenire". C'è stata la nomina del Commissario prefettizio "che, poi, nessuno può sapere quanto resterà a Campione: sei mesi, un anno, due anni". Perciò un'eventuale candidatura "non può essere che nel grembo di Giove, anche se resterò sempre a disposizione della comunità di Campione d'Italia".