Sanità ticinese, «non fare di meno, ma meglio»

«Non si tratta di fare meno, ma di fare meglio». È racchiuso in questo semplice concetto l’obiettivo generale di un pacchetto di otto mozioni (e due interrogazioni) che il movimento Avanti con Ticino&Lavoro (primo firmatario il deputato Giovanni Albertini) ha presentato in queste ore al Consiglio di Stato.
Una decina di atti parlamentari – tutti riguardanti il settore della sanità ticinese – voluto per «proporre un cambio di passo, fondato sulla razionalità delle scelte, sulla trasparenza dei dati e sul riconoscimento del valore delle persone che lavorano nella sanità». E, più nel dettaglio, voluto per affrontare quattro criticità: i costi tra i più elevati della Svizzera (che poi comportano l’elevato costo dei premi di cassa malati); la difficoltà di fidelizzazione del personale sanitario; la frammentazione delle cure e delle informazioni; la poco integrata e coordinata gestione dei pazienti cronici. L’obiettivo generale, in ogni caso, appare appunto quello di «fare meglio» con le risorse a disposizione, migliorando la coordinazione e le sinergie tra tutti gli attori coinvolti nella sanità ticinese.
Una regia cantonale
Non a caso, una delle proposte targate Avanti con T&L riguarda l’istituzione di una «Cabina di Regia cantonale per la qualità, l’appropriatezza e l’innovazione» che garantisca «una rappresentanza equilibrata di DSS, EOC, medici di famiglia, specialisti, servizi domiciliari, strutture convenzionate, Comuni, assicuratori, professioni sanitarie e pazienti» . Insomma, un ente «cappello» che permetta «una governance condivisa e trasparente» nella sanità e di evitare i «classici» doppioni che poi si traducono in maggiori costi (e premi di cassa malati più alti).
Sempre su questo fronte, un’altra mozione si concentra, ad esempio, sulla razionalizzazione degli esami diagnostici, che a volte vengono eseguiti o ripetuti senza una reale necessità. Le cause, scrive Avanti con T&L, sono note: «la mancanza di condivisione dei dati tra strutture sanitarie, l’assenza di criteri di appropriatezza uniformi, le pressioni esercitate dai pazienti e, non da ultimo, la concorrenza economica tra centri diagnostici». Il movimento propone dunque diverse misure per affrontare il fenomeno, chiedendo al Consiglio di Stato una «mappatura» aggiornata degli esami effettuati in Ticino e di promuovere «piattaforme digitali interoperabili» tra i vari attori presenti sul territorio per facilitare lo scambio di informazioni.
Restando nel campo della razionalizzazione delle prestazioni, un’altra mozione (primo firmatario il deputato Evaristo Roncelli) propone invece uno studio sulla «fattibilità giuridica, organizzativa e finanziaria» per introdurre un incentivo per i cittadini che scelgono di aderire a una rete di cura riconosciuta dal Cantone. E questo perché, fa notare il movimento, «una parte importante della spesa (ndr. sanitaria) deriva oggi da un eccesso di prestazioni, spesso legato a pressioni concorrenziali o alla paura di errori diagnostici che possano generare reclami o azioni legali». E l’esperienza dimostra che «modelli di cura coordinata e reti di medici di famiglia possono garantire la stessa qualità delle cure riducendo sprechi e duplicazioni».
Un’altra mozione si concentra poi sulle cure a domicilio. Sottolineando come negli ultimi anni «il settore ha mostrato diverse criticità» dettate anche dalla «mancanza di una pianificazione territoriale coordinata», Avanti con T&L chiede al Governo di «favorire modelli integrati tra ospedali, medici di famiglia e servizi domiciliari». Chiede anche in questo caso, detto altrimenti, di fare rete e promuovere sinergie il più coordinate possibile.
Sempre su questo fronte, un’altra mozione si concentra sul fatto che «un numero non trascurabile di pazienti a elevata complessità clinica permane in ospedale oltre il tempo strettamente necessario» anche «a causa della mancanza di soluzioni riabilitative disponibili» e «della frammentazione nei percorsi di presa in carico post-acuta». Motivo per cui, si chiede al Governo «una mappatura dei flussi ospedale-riabilitazione» e di «sviluppare un protocollo cantonale di orientamento per la transizione ospedale-riabilitazione».
Un’altra proposta, poi, si concentra invece sul tema della formazione, evidenziando l’importanza nel settore della sanità della «formazione sul campo» per preparare i professionisti del futuro. Oggi, fa notare a tal proposito Avanti con T&L, «chi segue gli allievi (…) non beneficia di alcun vantaggio» o «riconoscimento aggiuntivo» per la propria carriera. E per questa ragione, appunto, chiede all’Esecutivo di «incaricare l’EOC di valutare e sottoporre al Consiglio di Stato una proposta di riconoscimento dei responsabili di stage/tutor per la pratica clinica».
Infine, un’altra mozione guarda al tema dei pazienti cronici, sottolineando come secondo il Programma d’azione cantonale Promozione Salute 2025–2028 «la prevenzione e l’autogestione dei pazienti rappresentano strumenti fondamentali per contenere i costi e migliorare la qualità della vita». Motivo per cui il movimento chiede al Governo di «promuovere, in collaborazione con Promozione Salute Svizzera, le casse malati, le associazioni dei pazienti e i professionisti sanitari, un programma cantonale di autogestione delle malattie croniche» e di «definire un sistema di incentivi cantonali per i pazienti cronici che aderiscono volontariamente ai programmi di prevenzione e autogestione».
