«Sarà davvero un campus quando avrà due stabili»

«Un campus per essere tale deve essere composto da più di un edificio e ora la SUPSI a Mendrisio ne conta solo uno».
Constatazione o provocazione? Quella dell’architetto Andrea Bassi, dello studio Bassi Carella Marello Architectes che ha progettato lo stabile che da febbraio accoglierà il Dipartimento ambiente costruzioni e design della SUPSI è forse un po’ entrambe. Il suo desiderio è infatti che presto un secondo edificio con contenuti anche scolastici si affianchi a quello ormai finito in via Catenazzi, dietro la stazione di Mendrisio, in quel comparto in trasformazione di cui abbiamo parlato più volte.
Quasi un gemello
Il progetto c’è già. È stato presentato qualche anno fa e ha già ottenuto la necessaria licenza edilizia. Ma da tempo non se ne parla. A Bassi, che aveva firmato l’incarto perché si era occupato della sua progettazione, abbiamo quindi chiesto se è ancora attuale. La risposta è affermativa. Il piano che mira sostanzialmente alla costruzione di uno stabile gemello a quello della SUPSI, quindi con lo stesso stile architettonico, materiali e colori, esiste ancora e recentemente ha anche vissuto una svolta decisiva. «Eravamo in attesa di un accordo definitivo con AutoPostale, che ora c’è». Si perché il progetto sarà realizzato sul terreno accanto alla SUPSI che oggi ospita in particolare la rimessa dei bus di AutoPostale. Ora che l’azienda di trasporti ha trovato una sede alternativa nell’immobile in costruzione in via Borromini, il trasloco ha potuto essere pianificato e con esso l’inizio dei lavori per l’edificio gemello del campus.
Prima la demolizione
«AutoPostale libererà gli spazi entro il prossimo mese di giugno. In teoria con la demolizione di quell’edificio si potrebbe partire subito dopo, ma è più realistico pensare che i lavori inizieranno in autunno, o all’inizio del 2022». Il primo passo sarà quindi quello della demolizione. Poi sarà il turno del cantiere per il nuovo edificio.
Da uffici a aule scolastiche
Nella domanda di costruzione presentata nel 2017 si leggeva che l’investimento stimato era di 30 milioni e che sarebbe stato costruito uno stabile di sei piani, con contenuti misti. «Ci saranno alloggi per studenti, piccoli commerci che completeranno l’offerta del campus (ad esempio take away o caffetterie) e nei piani superiori, almeno in un primo momento, uffici. Quei piani sono infatti concepiti per poter diventare aule scolastiche. Per un eventuale ampliamento della SUPSI o di un’altra scuola».
La lunga negoziazione
A promuovere il disegno edilizio è un gruppo svizzero tedesco, subentrato nell’iniziativa quando il progetto esisteva già. «I proprietari del terreno ci hanno chiesto di pensare a un progetto per quella zona. C’è stata una lunga e fruttuosa negoziazione a cui hanno partecipato anche Comune e SUPSI. Solo quando c’era già un’idea chiara di cosa fare sono subentrati gli investitori», conclude Bassi sottolineando come l’ubicazione sia davvero strategica.