Funicolare

Sassellina? No grazie, vado a piedi

Il calo di passeggeri della funicolare di Lugano dipende anche dal fatto che il percorso pedonale è diventato più attrattivo - C’è più vita in via Cattedrale secondo i commercianti
(Zocchetti)
Chiara Nacaroglu
22.06.2019 06:00

LUGANO - «La chiusura della funicolare ha permesso a molti di riscoprire via Cattedrale, una delle più belle e intime della città». Queste le parole utilizzate dal sindaco di Lugano Marco Borradori due anni e mezzo fa alla presentazione della Sassellina, la nuova funicolare entrata in servizio a dicembre 2016.

Se la partenza del nuovo impianto di trasporto, più capiente e moderno, era stata timida (nel 2017, suo primo anno di servizio, ha trasportato 2,1 milioni di passeggeri, 300 mila in meno rispetto alla vecchia «funi»), i dati resi noti ieri (cfr. CdT 21/6 a pagina 14) hanno confermato il calo. L’anno scorso ha trasportato infatti 2 milioni e 79 mila persone (non passeggeri unici, è un dato cumulato). Se nel periodo in cui la funicolare è rimasta chiusa in molti si sono abituati a fare avanti e indietro dalla stazione FFS con le proprie gambe, è vero che l’abitudine per molti si è consolidata. Dal canto suo, la nuova scalinata che costeggia parte del tracciato della Sassellina ha reso il percorso più rapido e diretto. «Il percorso è stato riqualificato molto bene dai Servizi urbani della Città – spiega il municipale e presidente delle TPL Angelo Jelmini – È più rapido e, grazie al tunnel pedonale in stazione, anche più lineare. In generale, muoversi a piedi è più attrattivo, soprattutto scendere verso il centro cittadino». Ma i motivi potrebbero essere anche altri. Ieri sui social in parecchi si sono lamentati del costo del biglietto (1,30 franchi, considerato troppo alto per un viaggio di poco più di novanta secondi) e del sistema di areazione (nella vecchia «funi» si potevano aprire le finestre, la Sassellina ha l’aria condizionata ma, con l’apertura prolungata della porte alle stazioni di arrivo e partenza, essa fatica a raffreddare). «Prendo spesso la nuova funicolare e devo ammettere che le resse di prima non le ho più viste – ha scritto qualcuno – È più grande e comoda, ma a livello di charme, rispetto a quella vecchia, non ci siamo. E il costo per chi fa una sola tratta è veramente eccessivo».

«Contenti, ma...»

La sostituzione temporanea della funicolare con il funibus (che spesso rimaneva imbottigliato nel traffico) aveva fatto storcere il naso agli utenti abituali, ma non tutti si erano lamentati. Molti tra i commercianti di via Cattedrale avevano anzi espresso soddisfazione per l’aumento del passaggio pedonale nella via. «Sembra di essere tornati alla Lugano di vent’anni fa», aveva addirittura dichiarato un commerciante quando, nel gennaio 2014, avevamo raccolto alcune impressioni in proposito. E oggi? Qual è la situazione dei commercianti e degli esercenti di via Cattedrale? Abbiamo fatto un giro per la via e, se l’entusiasmo non è più quello di una volta, i commenti sono per lo più positivi. «Quando la funicolare ha chiuso ero contenta e devo dire che lo sono ancora – ci dice la responsabile di un negozio di gioielli – anche i turisti scendono più volentieri a piedi e si fermano a dare un’occhiata. Negli scorsi anni grazie a questa pratica ho raggiunto clienti nuovi, che poi sono rimasti fedeli». «C’era più gente quando la funicolare era chiusa», dice dal canto suo la titolare di un negozio di abbigliamento. «E se è vero che comunque rispetto al passato oggi c’è più movimento, la maggior parte di coloro che passa di qua a piedi esce dall’ufficio di fretta per andare a prendere il treno. I turisti? Per lo più hanno il sacco in spalla e vengono in Ticino per le escursioni nella natura – continua – Gli altri sono anziani o famiglie, non il tipo di turista che si ferma in negozio». «La differenza nel numero di turisti in arrivo l’ho percepita con l’apertura di AlpTransit, – spiega la responsabile di una cartoleria – quando è iniziata a passare di qui molta più gente. In ogni caso – continua – il successo di un negozio lo fa l’articolo che si vende: nel mio caso sono l’unica cartoleria rimasta in centro». «Di passaggio ce n’è parecchio – spiega un gelataio – ma non posso fare paragoni con il passato perché sono a Lugano solo da due giorni. Se ci sono turisti? Certo!». «La gente preferisce scendere a piedi, mentre salire è più faticoso, – ci dice la venditrice in un negozio di souvenir e design – e, in ogni caso, c’è sicuramente più vita rispetto a prima». Non mancano però le voci fuori dal coro. «Non mi sembra che sia cambiato qualcosa» dice una fiorista. «Economicamente per noi non è cambiato nulla, – spiegano da un negozio di piercing in Salita Chiattone – la gente sale e scende per andare a prendere il treno ma non si ferma. Anche se devo ammettere che, quando la funicolare era chiusa, in diversi ci hanno detto che non erano mai passati da questa zona della città».

Lasciamo la via e saliamo verso la stazione. Sulla scalinata ci fermiamo ad ammirare il panorama. Intorno a noi qualche turista munito di valigia scatta delle foto: la sua vacanza è già cominciata.

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