Bosco gurin

Sciatori che mangiano all’aperto? «Ignobile»

Giovanni Frapolli contesta le norme anti-pandemiche sugli impianti di risalita e scrive a Bellinzona
Nel week-end si riaprono gli impianti di Bosco Gurin ma ristorazione solo take-away. ©Destinazione Bosco Gurin
Mauro Giacometti
04.02.2021 06:00

«Non posso vedere la fila di clienti che entrano nelle toilettes per una congestione, dopo aver mangiato al freddo, sdraiati sulla neve. O, ancora peggio, che si nascondono nelle toilettes per poter gustarsi un bratwurst al caldo. Così ho scritto al Cantone: fatemi aprire le terrazze al pubblico, con tutte le norme sanitarie e i controlli del caso, così come hanno fatto nei Grigioni, dove evidentemente sono più furbi di noi». In vista della riapertura in questo fine settimana degli impianti di Bosco Gurin, fermi per il pericolo valanghe e i due metri di neve fresca caduti sulle piste da ripreparare, il patron della stazione invernale valmaggese, Giovanni Frapolli, dopo aver minacciato la disobbedienza civile per non poter offrire un ristoro al coperto ai tanti frequentatori delle piste, ha preso carta e penna scegliendo il metodo «soft» per far valere le sue ragioni.


Al tavolo in sicurezza

«Venerdì e per tutto il fine settimana riapriamo lo stesso. La neve c’è in abbondanza e tutte le piste sono pronte. Ma vorremmo anche attenuare il disagio di chi frequenta i nostri impianti: mangiare in terrazza, con quattro persone al massimo ogni tavolo e rispettando le norme igieniche e il distanziamento, non è più pericoloso di salire su un bus o entrare in un supermercato. Aspetto la risposta del Consiglio di Stato, sperando capisca le nostre ragioni e ci permetta di offrire un’accoglienza dignitosa agli appassionati di sci. Lo ripeto, certe scene di gente in fila alla toilette perché gli si è bloccato lo stomaco dal freddo sono ignobili. Piuttosto allora chiudiamo tutto», dichiara Frapolli al Corriere del Ticino.


In pista fino a marzo

Ristoranti e capanne della stazione «walser», così come tutti i pubblici esercizi in Ticino e Svizzera, potranno solo offrire pietanze take-away almeno fino al 28 febbraio, in attesa che i dati sulla pandemia possano permettere una parziale riapertura di bar, tavole calde e self service. Intanto però l’affluenza sulle piste era soddisfacente, prima che le copiose nevicate della scorsa settimana e la segnalazione di un pericolo valanghe di grado 4 stoppasse una stagione già piuttosto travagliata. «Fino a carnevale apriremo solo durante il fine settimana, poi durante le vacanze scolastiche gli impianti saranno agibili tutti i giorni. In seguito e fino al 15 marzo di nuovo l’apertura durante i week-end. Naturalmente, oltre alla pandemia, c’è anche da tenero d’occhio l’evoluzione della meteo», sottolinea il patron della stazione turistica valmaggese.


Slittovia pronta a Pasqua?

Sarà la grande e molto attesa attrazione primaverile di Bosco Gurin. Probabilmente per Pasqua i frequentatori della stazione valmaggese potranno apprezzare l’ebbrezza della nuova slittovia in alta quota - un chilometro di binario che scende dal pendio di Rossboda - anche se Frapolli, più per scaramanzia che per altro, non vuole sbilanciarsi. «L’impianto è pronto, manca la parte elettrica ed elettronica che i tecnici stanno installando. Non è semplice, però, lavorare con le copiose nevicate di queste settimane. Ma siamo in dirittura d’arrivo».