Lugano

SCuDo: dopo sette anni si cambia

Lascia la carica per motivi personali il direttore amministrativo Enrico Conte, sostituito ad interim da Jean Claude Guidi
(foto archivio CdT)
Chiara Nacaroglu
26.02.2019 06:00

LUGANO - Dopo sette anni alla testa del Servizio di Cure a Domicilio di interesse pubblico del Luganese (SCuDo) Enrico Conte ha deciso di lasciare la carica di direttore amministrativo. La comunicazione è pervenuta ai collaboratori giovedì scorso. Non si tratta però di un addio all’ente: Conte rimarrà infatti nelle vesti di amministratore contabile, posizione che ricopriva in precedenza. «La mia è una decisione dettata da motivi personali - spiega. - Ho bisogno di tempo per me e per la mia famiglia. Negli ultimi sette anni della mia vita - continua - il livello di stress era alto e non riuscivo mai a staccare completamente».

Un bel rapporto coi collaboratori

«I ricordi più belli degli anni da direttore? Sicuramente quelli legati al rapporto umano con i collaboratori. Nel complesso, quella da direttore è stata una bella esperienza che mi ha dato anche la possibilità di crescere come persona». Luganese, classe 1963, Conte lavora a SCuDo da trentacinque anni, durante i quali è stato testimone di parecchi cambiamenti. Dall’entrata in vigore, nel 2000, della nuova legge sull’assistenza e cure a domicilio («che ha comportato un allargamento della fascia di lavoro») ai contratti di prestazione, in vigore dal 2006, che hanno sostituito la formula della copertura del disavanzo («dovendo rispettare un budget sono state migliorate la sostenibilità, la qualità e l’economicità delle cure»).

Casistica e dipendenti in aumento

«Con l’entrata in vigore nel 2012 del nuovo sistema tariffario per la remunerazione dei trattamenti stazionari di medicina somatica acuta (Swiss Diagnosis Related Groups, SwissDRG) – continua l’ormai ex direttore - abbiamo assistito ad un aumento dei tipi di casistica e della complessità dei casi». Ne è una prova l’aumento alla voce «esami e cure» registrato nel consuntivo 2017: l’aumento di 6.695 ore è infatti legato alla crescente complessità dei casi per situazioni post-acute dovute alle dimissioni anticipate dalle strutture ospedaliere.

Pazienti con esigenze diverse

«Quando ho iniziato a lavorare all’ente nella seconda metà degli anni Ottanta – spiega Conte – ci occupavamo per lo più di utenti geriatrici che avevano bisogno di cure e aiuto domestico in generale. Ora invece evitiamo la degenza prematura in casa anziani e ci occupiamo, ad esempio, di pazienti oncologici e psichiatrici che hanno chiaramente esigenze differenti». Questi cambiamenti hanno portato ad un aumento del numero dei dipendenti così come del carico di lavoro a cui sono sottoposti i collaboratori. Nel 1997 il Servizio di Cure a Domicilio del Luganese aveva sessanta collaboratori (per un totale di 95 mila ore lavorate), nel 2013 sono saliti a duecentocinquanta (per un totale di 412 mila ore lavorate).

Non solo rose e fiori

Ricordiamo che nei sette anni alla testa di SCuDo Conte ha dovuto anche fronteggiare casi delicati e, in alcune occasioni, drammatici. Ad esempio, nel 2017, quello dell’anziana 83.enne rinvenuta in fin di vita nel suo appartamento a Viganello e morta poco dopo essere stata ospedalizzata. In quel caso l’operato del servizio di cure a domicilio era stato in parte messo in discussione dal Governo ticinese nelle risposte ad un’interrogazione del granconsigliere Matteo Pronzini. Sulla questione la Magistratura aveva aperto un’inchiesta (che non è ancora conclusa) per stabile se l’errata valutazione da parte di SCuDo di non intervenire prima configuri delle responsabilità di rilevanza penale. Il Governo aveva però anche rilevato come decidere di entrare con la forza in casa di una persona, pur in buona fede e con intento lodevole, è «una violazione importante della sfera privata di una persona e deve pertanto essere adeguatamente ponderato». «E nella fattispecie – spiega Conte - la signora aveva più volte espresso la volontà di non far entrare i nostri collaboratori in casa sua».

Presto un concorso

Per scegliere il successore di Conte nel ruolo di direttore amministrativo, verrà allestito un concorso pubblico. Da noi interpellato, il presidente dell’ente Sergio Macchi non ha voluto sbilanciarsi sulla tempistica del bando. Nel frattempo, la direzione di SCuDo è stata assunta ad interim dall’ingegnere Jean Claude Guidi, che finora occupava la funzione di responsabile informatico dell’ente.

Da sapere

L’Associazione, riconosciuta quale ente di pubblica utilità ed in quanto tale sovvenzionata da Comuni e Cantone, è nata alla fine del 1999 riprendendo le attività del Consorzio servizio aiuto domiciliare Lugano e dintorni e del Consorzio profilattico e materno.