Bellinzona

Scuola e mensa preoccupano Gnosca: «Ci sentiamo penalizzati»

La socialità al centro di numerosi interventi durante la prima serata pubblica nei quartieri della Città – Si chiede un nuovo asilo, ma il Municipio non fa promesse: «Ci sono altre priorità»
Le mamme non ci stanno e chiedono più aiuto. © CdT/Archivio
Simone Berti
09.09.2022 13:12

In un clima cordiale ma senza peli sulla lingua si è svolta ieri a Gnosca la prima di tredici serate pubbliche nei quartieri della nuova Bellinzona, con il Municipio a rispondere ai quesiti e a gettare acqua sul fuoco, quando necessario. Lampante la preoccupazione numero uno degli abitanti del paese di 800 anime, o perlomeno della trentina di presenti: infrastrutture scolastiche e mensa. Il problema principale è lo stato dell'asilo, risalente al 1967 e oramai quasi unanimemente ritenuto inadatto. La situazione è stata già più volte denunciata dai consiglieri comunali residenti nel quartiere, secondo i quali le piccole manutenzioni puntuali non bastano più. Si chiede insomma un nuovo edificio. Il sindaco Mario Branda ha però voluto evitare di fare promesse: «In tempi brevi non è possibile», ha affermato. Si intende comunque mettere mano alla struttura attuale permettendole ulteriori 15 anni di vita. Ha poi spiegato che si sta facendo molto nell'ambito dell'edilizia scolastica, investendo milioni. Vi sono però delle priorità, ad esempio le scuole Nord in città con la loro oramai centenaria esistenza. Senza dimenticare Sementina, da anni in attesa di una soluzione dopo le lungaggini determinate dai ricorsi. E ancora, un'emergenza più recente: Henrik Bang, municipale a capo delle Opere pubbliche, ha ricordato che i 300 appartamenti realizzati alla Gerretta negli ultimissimi anni hanno creato una cospicua sete di aule, ora incrementata anche dall'arrivo di rifugiati ucraini.

«Meno passerelle, più socialità»

Ma perché, ha obiettato il presidente della locale Associazione di quartiere John Gianetta facendosi portavoce della gente, non rinunciare a costruire «una passerella ciclopedonale ogni due chilometri» puntando le risorse su bisogni più immediati come quello delle scuole? «Si tratta di competenze e ambiti completamente diversi», ha replicato il vicesindaco e capo del Dicastero territorio e mobilità Simone Gianini ricordando comunque che ulteriori ponti non sono previsti. Di base il finanziamento di questo genere di strutture è soprattutto federale e cantonale, con fondi destinati alla mobilità: rinunciarvi non significa che gli stessi possono essere destinati ad opere comunali come quelle scolastiche. C'è poi chi ha ipotizzato che il dossier dell'edilizia scolastica possa essere vittima di ritardi accumulati negli anni: un esempio, di nuovo, sono le scuole Nord. L'avvio del cantiere sarà tra un anno ma se ne parla da tanto, è stato sottolineato. Il ritardo è però solo di un anno secondo Henrik Bang, ed è stato determinato dalla necessità di usare i prefabbricati per accogliere in città i bambini del Palasio la cui sede è rimasta inagibile per 12 mesi a causa del nubifragio che l'ha messa a soqquadro. Una spiegazione che non ha convinto l'autore della domanda. Domande che non sono finite lì, comunque.

«Con la refezione non ci siamo»

A preoccupare anche il servizio di mensa scolastica, giudicato nettamente insufficiente da alcune mamme, che si sono inoltre dette poco ascoltate da Palazzo Civico. Pochi i posti, inadatte le condizioni per l'ammissione, che penalizzerebbero chi deve conciliare famiglia e lavoro. Il Municipio si è detto cosciente del problema, e ha confermato che si sta adoperando per trovare alternative appoggiandosi ad altri quartieri, pensando in tal senso evidentemente anche ad un servizio di trasporto. Il tema è sentissimo, lo si è percepito. E anche l'Esecutivo lo ha confermato spiegando che riguarda pure altri ex Comuni, e che in questo settore bisogna fare i conti con le disposizioni cantonali piuttosto severe in termini di superfici e servizi igienici. La popolazione è inoltre tornata a chiedere quando verrà finalmente costruito un vero parco giochi («Siamo gli unici a non averlo»: il capodicastero Ambiente Giorgio Soldini ha dichiarato che una soluzione sta per arrivare nei pressi del Centro scolastico.

«Siamo stati bravi, ora ci sfavorite»

Dopo che sono state affrontate altre questioni piuttosto calde, tra cui quella dei marciapiedi e delle piste ciclabili ritenute scarse soprattutto a sud del paese, le provocazioni finali - in un clima come detto comunque sempre tendenzialmente amichevole - sono giunte da una personalità molto nota non solo in paese, dove è stato anche sindaco, bensì a livello cantonale. Traendo spunto dalle risposte fornite in particolare alle domande sulla scuola, l'avvocato Franco Gianoni ha chiesto polemicamente al Municipio se è cosciente che Gnosca si è aggiunto alla Città «senza teschi», ovvero con una situazione finanziaria solida, o comunque più sana rispetto a quella di altri quartieri. Come a dire: le priorità sono per gli altri, mentre noi che abbiamo lavorato bene dobbiamo aspettare. Una tesi respinta dal sindaco Mario Branda. Spalleggiato dal responsabile delle Finanze Fabio Käppeli, ha ricordato che ogni anno la Città fa investimenti netti per 25 milioni di franchi, cercando sempre di ripartirli equamente. Si cercherebbe insomma di non favorire né scontentare alcun quartiere, a prescindere dalla situazione finanziaria precedente, moltiplicatore d'imposta compreso.

Un trentina gli abitanti presenti giovedì sera a Gnosca per incontrare e punzecchiare il Municipio. 
Un trentina gli abitanti presenti giovedì sera a Gnosca per incontrare e punzecchiare il Municipio. 
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