Mendrisiotto

Se il giro per l’elemosina passa da casa del parroco

La vicinanza con il confine rende il Mendrisiotto una regione particolarmente gettonata da chi giunge dall’Italia per chiedere la carità – Queste persone spesso si rivolgono direttamente ai sacerdoti – «Se c’è bisogno non ci tiriamo indietro, ma ne inventano di tutti i colori»
Gesto vietato, ma non per questo assente alle nostre latitudini. © Shutterstock
Lidia Travaini
04.05.2024 06:00

«Si presentano direttamente in santuario, ma io dico loro di venire solo a Pasqua e a Natale, così regalo loro una colomba o un panettone. Credo che sia giusto dare del cibo, perché c’è chi ha davvero bisogno. Ma è una catena, se dai 20 franchi a qualcuno, poi nei giorni successivi ne arrivano 6 o 7 che li vogliono anche loro. Con il cibo, però, è diverso. Quando ero sacerdote in un Comune vicino arrivavano in molti, e spesso dicevo loro di andare a prendere un panino al negozietto, che poi pagavo io. Chi ha veramente fame accetta, ma tante volte lo fai per quieto vivere». «È da anni che è così, venivano anche dove ero parroco prima: arrivano da oltre confine e chiedono l’elemosina, io aiuto come posso».

Questi sono solo due frammenti delle testimonianze che abbiamo raccolto tra i parroci della regione. Le manterremo anonime, perché il nostro obiettivo non è far capire chi aiuta maggiormente le persone che chiedono l’elemosina. Il nostro intento, invece, è raccontare una specificità locale dell’accattonaggio, se così può essere chiamata. Un accattonaggio radicato nelle zone di confine e mirato a chi fa dell’aiuto al prossimo la sua vocazione: i sacerdoti.

L’esperienza

Il Mendrisiotto è una regione di frontiera e quello di cui vi parliamo oggi è un fenomeno particolarmente diffuso alle nostre latitudini proprio per questo motivo. Chi ne è protagonista, ci hanno raccontato più parroci della regione, proviene infatti dalla fascia subito oltre il confine, e il Mendrisiotto è l’angolo di Svizzera più vicino.

Il fenomeno, è giusto sottolinearlo, non è nuovo, anzi è annoso. Per tratteggiarlo ci siamo rivolti a chi ha il ruolo di coordinatore delle Parrocchie della regione e quindi dei parroci: don Gian Pietro Ministrini, vicario foraneo del Mendrisiotto (e sacerdote di Balerna). Parlando con lui abbiamo scoperto come i sacerdoti negli anni abbiano acquisito «esperienza» nell’interfacciarsi con gli accattoni: «Sulla zona di confine siamo tempestati – esordisce senza tentennare –. Quello che faccio quando si presentano queste persone, e che consiglio di fare anche agli altri preti, è di chiedere loro dove abitano. Se mi rispondono che vivono qui (a volte inventano le vie), io chiamo seduta stante uno dei vicini per controllare, che a volte cade dalle nuvole. Se invece dicono di abitare altrove, rispondo di rivolgersi al loro parroco e agli enti del loro paese. Forse è un po’ drastico, ma ne raccontano di tutti i colori, si presentano anche con dei bambini in braccio per suscitare commozione. Se c’è bisogno noi non ci tiriamo indietro, ma se non abitano qui, come faccio a controllare che hanno davvero bisogno, oppure se si tratta del furbo di turno?».

«Vanno da tutti»

A Balerna c’è una mensa in cui i sacerdoti della regione si riuniscono quotidianamente per pranzare insieme e, prosegue il nostro interlocutore, «succede più volte che ci confrontiamo tra noi e capiamo che queste persone sono state prima da uno e poi dall’altro: hanno fatto quindi il giro delle parrocchie».

Chi fa l’elemosina, tuttavia, non si rivolge sempre e solo ai sacerdoti. A volte si aggirano fuori dalle chiese e domandano quando c’è la messa, per poi poter chiedere aiuto ai parrocchiani. «Quando aspettano fuori dalla chiesa mi dà un po’ fastidio – ammette don Gian Pietro Ministrini –, la gente è meno esperta di noi e si impietosisce perché ne inventano di tutti i colori. C’è chi ha davvero bisogno, non voglio generalizzare, ma non tutti». Il fenomeno, conclude, «va un po’ a ondate, ma è diffuso da anni. Si è intensificato da quando non c’è più don Willy (ex parroco di Chiasso, deceduto nel 2000, ndr), che era davvero molto generoso e aiutava tutti».

Chiedere l'elemosina in Svizzera è vietato. Ciò malgrado gli episodi registrati dalle polizie non sono molti: nel 2023 la Polizia di Mendrisio ha registrato 7 casi, quella di Chiasso 6. I fatti segnalati sembrano quindi una minima parte di quelli che si verificano in realtà. Nel 2023 a Lugano la Città ha lanciato una campagna di sensibilizzazione. È stato spiegato che il fenomeno dell'accattonaggio molesto è da ricondursi quasi sempre a giovani cittadini rumeni provenienti dal campi rom oltre confine che quotidianamente attraversano la frontiera per chiedere l'elemosina, alimentando un sistema spesso gestito da reti criminali.
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