Primavera

Se ogni anno degli strani insetti nuovi iniziano a girovagare per la casa

Ai disinfestatori il lavoro non manca, anche perché le specie esotiche sono in aumento: si rifugiano nelle abitazioni per trovare le condizioni ideali – Un professionista: «Evitate il fai da te e non temete di venir giudicati: non significa che il vostro appartamento sia sporco» – E a volte, nei ristoranti...
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John Robbiani
03.05.2022 06:00

Disclaimer: se siete entomofobici, musofobici, aracnofoci, sfecsofobici, mirmecofobici o se – in generale – non sopportate la vista di insetti e roditori questo articolo non fa per voi.

Il caldo è tornato e di questo tutti sono felici. Il caldo significa però anche il risveglio della natura e a volta capita che questa, senza volerlo, sconfini e «conquisti» un pezzo delle nostre case, dei nostri giardini o perfino delle cucine dei nostri ristoranti preferiti. Formiche, vespe, scarafaggi ma anche topi e piccoli scorpioni. Ed è in queste circostanze che a volte è meglio per tutti rivolgersi a degli specialisti ed evitare il fai da te. E proprio a uno specialista (Dario Cattaneo, fondatore della BITIS disinfestazioni SA) abbiamo chiesto qualche consiglio. Un’occasione anche per parlare di un lavoro, quello del disinfestatore, decisamente particolare.

«Non è colpa vostra»

Punto primo: non c’è motivo di vergognarsi. Se qualche insetto ha deciso di farvi il nido in casa non è colpa vostra. Anche perché l’arrivo sempre più frequente alle nostre latitudini di specie esotiche rende questi casi più frequenti. E proprio la «vergogna» dei clienti è uno degli ostacoli principali che Cattaneo (che fa questo lavoro da 20 anni) deve superare. «C’è ancora - ci spiega - una sorta di timore sociale. Le persone hanno paura di venir giudicate. Che si creda che la loro casa è sporca. Ma non è necessariamente così. Gli insetti che sono arrivati dall’Asia per esempio cercano nelle nostre abitazioni, per esempio dietro ai frigoriferi, condizioni simili a quelle dei loro luoghi d’ordine: caldo e umidità».

«Venga, ma posteggi lontano»

Un problema, quello della «vergogna», che tocca anche bar e ristoranti. «Già», conferma Cattaneo. «A volte ci chiamano, ma ci chiedono di intervenire di notte quando non può vederci nessuno. Oppure ci implorano di non lasciare la nostra auto aziendale nel parcheggio del ristorante, perché se i clienti la dovessero vedere... Ma è proprio per questo che, sulle nostre auto, c’è solo il nome dell’azienda. Nessun logo riconducibile alla nostra attività di disinfestatori. Ma poi lasciatemi dire che io sarei ben contento di entrare in un bar o in un ristorante sapendo che, regolarmente, vengono effettuati controlli e prevenzione». E quando si parla di ristorazione c’è da preoccuparsi? «Da preoccuparsi no. Però in vent’anni ho visto cose che voi umani non potete immaginare... Anche in alberghi rinomati tra l’altro, di cui però chiaramente non farò il nome».

L’uomo e i topi

Il lavoro dei disinfestatori segue spesso i cicli della natura. Ogni periodo dell’anno è infatti caratterizzato da interventi diversi. «Ora è soprattutto il momento delle formiche, che si svegliano ed entrano nelle abitazioni, e delle mosche. Tra giugno e settembre sarà soprattutto la volta di vespe e calabroni. Poi della cimice asiatica, di quella dei letti e dei pesciolini d’argento». E i ratti? Ce ne sono tanti?A Lugano abbiamo visto i pompieri installare decine e decine di trappole per le strade... «Dove c’è l’uomo ci sono anche i topi. Da sempre. E in città più che altrove. Noi per esempio siamo attivi con il Comune di Bellinzona, dove stiamo portando avanti un progetto test che prevede, nel sistema fognario, l’impiego di esche rodocide strutturate in modo che non entrino in contatto con le acque reflue». Ma ci sono anche faine e ghiri. «Sì, ma sono animali che non uccidiamo ma che allontaniamo definitivamente».

Ogni anno animali nuovi

Prima si parlava delle specie esotiche. «Quasi ogni anno - spiega Cattaneo - se ne vedono di nuove. Una delle ultime arrivati è la cimice asiatica. Ma c’è anche la formica faraone, il coleottero nipponico e la vespa velutina, che rischia di fare parecchi danni». Come mai? «Sarà un problema soprattutto per gli apicoltori. È vero che, a differenza del normale calabrone, crea i nidi soprattutto in natura (e noi in natura non interveniamo). Ma è un insetto estremamente aggressivo nei confronti delle api. Assedia e attacca gli alveari. Decapita le api».

Da antagonisti a dominatori

Molti insetti possono essere combattuti con metodi naturali, immettendo per esempio nello stesso luogo altri insetti, chiamati «antagonisti». Il caso più noto?Le coccinelle contro i pidocchi. «Sono metodi sempre più studiati e utilizzati, ma si sono viste anche delle controindicazioni. E penso proprio all’esempio delle coccinelle che avete indicato voi: per combattere i pidocchi sono state importate delle coccinelle asiatiche. Più voraci, sì, ma che si riproducono anche molto più rapidamente delle nostre. E così le coccinelle asiatiche stanno sostituendo quelle europee creando non pochi grattacapi».

«Ma c’è anche chi esagera»

Cattaneo è riuscito a trasmettere la passione ai suoi due figli, che infatti sono entrati in società. E il lavoro non manca. «C’è però - ci spiega - anche chi esagera. Soprattutto chi viene dalle grandi città e non è abituato alla natura. Ci chiamano alla prima formica che vedono». Entomofobia, appunto.