Territorio

Sei daini morti nel parco: a Savosa è mistero

Le carcasse degli animali sono state trovate nel corso delle ultime due settimane – Il 22 marzo ne erano state individuate quattro, tra giovedì e venerdì due – I guardiacaccia indagano
© CdT/Chiara Zocchetti

Sei daini morti in due settimane. A Savosa aleggia ancora il mistero su quanto accaduto negli ultimi 14 giorni. Dapprima il ritrovamento, reso noto sul sito dell’Ufficio caccia e pesca lo scorso 22 marzo, di quattro animali deceduti («probabile morte naturale», recita lo stringato comunicato), poi giovedì un’altra comunicazione analoga: «Ritrovamento di un daino morto». Finita qui? Macché? Ieri, venerdì, il ritrovamento della carcassa del sesto animale. Sul caso, ci conferma il sindaco Raffaele Schärer, stanno attualmente indagando i guardiacaccia del Cantone. Un responso arriverà, per tutti e sei i casi, dalle analisi del DNA sui capi morti. Stando a quanto abbiamo potuto ricostruire, gli ultimi due animali morti presentano evidenti ferite. È ancora presto per stabilire se si sia trattato di un predatore. A questo scopo, i guardiacaccia hanno anche posizionato delle fototrappole. Ovviamente, i sospetti ricadono subito sul lupo, anche se appare difficile che il grande predatore si sia spinto fino a Savosa. A questo proposito, sempre sul sito dell’Ufficio caccia e pesca leggiamo che la responsabile della morte di due daini a Novaggio lo scorso 4 gennaio era stata una volpe. Non è dunque escluso che possa essersi trattato di questo predatore.

Presenza ultracentennale

Quello fra i daini e la popolazione urbana del luganese è un rapporto stretto. A Savosa sono ormai un’istituzione da più decenni e innumerevoli famiglie hanno portato i propri bambini a vederli. Anche Lugano ha un rapporto lungo e duraturo con questi animali. O, meglio, aveva. Perché è stato troncato bruscamente nel 2014: la soppressione del recinto dei daini al parco del Tassino era una delle duecento misure di risparmio promosse dalla Città in piena crisi finanziaria. Permise di risparmiare cinquantamila franchi all’anno e i daini finirono in Valcolla. Ancora prima, Lugano aveva una «colonia zoologica» - così era chiamata - nel parco Ciani da almeno il 1898 (questa la data della prima volta che la stampa ne parlò). Fu chiusa a fine anni Novanta su spinta fra l’altro di Giuliano Bignasca in seguito a critiche per lo stato in cui erano tenuti gli animali. E i daini furono spostati al Tassino.

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