Locarno

Semafori: luce rossa per il nuovo «multaphot»

Il Legislativo boccia il credito per l’acquisto di un nuovo apparecchio per rilevare le infrazioni ai semafori e utilizzabile anche come radar mobile – Più consiglieri lo ritengono «solo portatore di stress per gli automobilisti» e «non utile per la prevenzione»
Nessun nuovo «multaphot» in dotazione alla Polizia di Locarno. (Foto Archivio CdT)
Luca Pelloni
09.07.2019 12:16

LOCARNO – «E dopo il semaforo, scatenate l’inferno». Lo diceva il commentatore Guido Meda, parafrasando Russel Crowe nel film «Il gladiatore», prima di ogni gran premio motociclistico. E l’altra sera, se non l’inferno, quantomeno una discussione di principio si è scatenata anche in Consiglio comunale a Locarno attorno al tema dei semafori e degli apparecchi, i cosiddetti multaphot, che servono per rilevare le infrazioni e sanzionare chi passa con il rosso. Tanto che l’acquisto di un nuovo multaphot, utilizzabile anche come radar mobile, è stato bocciato. O meglio, non ha superato lo scoglio del Legislativo, raccogliendo 17 voti favorevoli, 11 contrari e un astenuto. Trattandosi di un credito, però, servivano 21 voti (ovvero il 50% più uno dei 40 consiglieri eletti).

Il credito sul tavolo era di 210.000 franchi: 110.000 per l’acquisto di uno di questi apparecchi – in sostituzione di quello al servizio della Città, ormai vetusto e non più riparabile – e 100.000 per il cambio di 20 parchimetri tecnologicamente sorpassati, i cui pezzi di ricambio sono ormai quasi introvabili.

«I multaphot e I radar non suscitano mai grande entusiasmo», ha esordito Simone Merlini (PLR), relatore del rapporto della Gestione. «Il comandante Bossalini, comunque, ha assicurato che non si tratta di un’operazione per fare cassetta». Quindi, di fronte alla necessità di sostituire apparecchi datati, il messaggio era da sostenere. Sostegno da parte del PPD, inoltre, è stato espresso da Mauro Cavalli: «Il messaggio va appoggiato. Personalmente, però, vorrei una società con qualche regola in meno. Se passo un centesimo di secondo dopo il rosso, mi becco una multa. Ed è giusto che la paghi. Ma dobbiamo relativizzare. Non per forza ho messo in pericolo la vita altrui». Fabrizio Sirica (PS): «Ho sempre pensato che i multaphot fossero più che altro portatori di isterismo tra gli automobilisti. Ma sentendo il comandante, ho capito che servono per aumentare la sicurezza degli utenti più deboli, a tutto vantaggio della mobilità dolce».

A innescare la miccia, dunque, Giovanni Monotti (PLR): «I multaphot non servono per la prevenzione o per la sensibilizzazione. Creano solo stress. Così propongo di scindere in due il messaggio e di votare i due crediti sul tavolo separatamente», ha detto, spalleggiato poi da Omar Caldara (Lega) e da Pierluigi Zanchi (Verdi). A questo punto il capo del Dicastero sicurezza, Niccolò Salvioni, ha chiesto una pausa, affinché il Municipio potesse capire come muoversi. Alla fine, l’Esecutivo non si è opposto alla separazione dei due crediti, chiedendo però di stanziarli entrambi per dare alla Polizia polo i mezzi per lavorare.

Il Consiglio comunale l’ha pensa però diversamente. Se i parchimetri hanno raccolto l’unanimità dei consensi, il credito per il multaphot, come detto, non ha raggiunto la quota di voti necessari per essere approvato. Al di là della scelta politica, come accennato dallo stesso Salvioni, si è forse trattato di una decisione figlia della data del Consiglio comunale: l’8 luglio, d’estate, durante le vacanze. Ciò che ha portato a Palazzo Marcacci solo 29 consiglieri su 40. Non a caso in un primo momento il Municipio aveva pensato di ritirare il messaggio e ripresentarlo a settembre.

Da rilevare, infine, che durante la seduta è all’unanimità stata accettata la donazione di un container antiesondazione del valore di 300.000 franchi, offerto dall’assicurazione Mobiliare, che arricchirà la dotazione dei pompieri.