Toponomastica

Sempre più donne da ricordare nello stradario del Mendrisiotto

La regione conta venti tra vie, piazze, parchi e aree di svago dedicate e figure femminili meritevoli – Primeggiano il capoluogo momò e a breve anche Chiasso – Sprovvisti Morbio Inferiore, Castello, Balerna e Coldrerio
© CdT/Chiara Zocchetti
Valentina Coda
17.11.2023 06:00

Quante vie «en rose» ci sono nello stradario dei vari comuni della regione? Alcuni ne hanno diverse, altri nemmeno una e questa intenzione di dedicare una via, una piazza, un parco o un’area di svago a donne meritevoli di tale riconoscimento non rientra nei piani futuri. Scelta o priorità, a ognuno il suo. Attualmente nel Mendrisiotto ci sono venti vie al femminile. Un bel salto in avanti, vien da dire, se si considera che circa sei anni fa erano quindici in tutto il Ticino. Ad ogni modo, negli anni a venire certi Comuni della regione ne avranno ancora di più. Si veda Chiasso, per esempio, che recentemente ha intitolato il Parco centro giovani alla samaritana (Giov)Anna Raimondi Bernasconi dopo aver lasciato in «solitaria» via Luisita Chiesa (nome comunque unito a quello del marito, ndr). La prima, quella della samaritana, di una serie di sei altre nuove targhe, arrivando quindi a otto, come Mendrisio. Quattro, invece, i Comuni che ne sono sprovvisti.

Anche in futuro

Da diversi anni alcuni enti locali si sono attivati in questo senso. E il recente esempio della cittadina è utile per fare il punto della situazione nel Mendrisiotto. Partiamo da chi ne ha di più. Il capoluogo momò conta attualmente otto luoghi dedicati alle donne: una via già esistente nel quartiere di Ligornetto (via Lisa Vela Cleis) e sei nuove vie e un piazzale inaugurati nel mese di giugno 2021 e frutto dell’evasione di un’interrogazione interpartitica presentata a marzo del 2020. Più nel dettaglio, Mendrisio ha via Ersilia Fossati (granconsigliera) a Meride, via Erminia Macerati (maestra) a Genestrerio, largo Maria Bernasconi (benefattrice), via Flora Ruchat-Roncati (architetta), via Sara Radaelli (maestra), piazzale Linda Brenni (municipale) e via Maria Ghioldi-Schweizer (granconsigliera) a Mendrisio. Al momento non c’è nessun progetto in corso – ci fanno sapere dall’Ufficio tecnico –, ma in un futuro, in collaborazione con la Commissione municipale per la toponomastica e le Commissioni di quartiere, si vorrà nuovamente chinarsi sul tema. Passiamo a Chiasso, che allo stato attuale ha due vie dedicate a personaggi femminili, ma progressivamente ne inaugurerà altre sei. Oltre a via Luisita Chiesa (che in verità si chiama via Pietro e Luisita Chiesa, ndr) e il parco (Giov)Anna Raimondi Bernasconi, l’Esecutivo della cittadina ha accolto le proposte delineate dalla Commissione municipale ad hoc, quali Irma Russo Giudici (scultrice) per l’area di svago di Seseglio, Anita Nespoli (artista) per il parco di via Soldini/Crocione, Anita Antognini (ricercatrice) alla quale viene dedicata una via perpendicolare a viale Volta, Paolina Sala (maestra) per il parco di viale Stoppa, Fernanda Gianella (pianista) per il parco di viale Volta e infine Renata Camponovo (politica) per l’area di svago al Bosco della Selva.

Chi più e chi meno

Ora è il turno di Vacallo, Breggia, Novazzano, Stabio, Brusino e Riva San Vitale, Comuni che hanno uno o più luoghi dedicati a personaggi femminili. Via Pietro e Luisita Chiesa è presente anche a Vacallo: la mecenate ha vissuto con il marito nel Comune in una grande villa sulla collina di San Simone (poi abbattuta per volontà dei medesimi proprietari). A farle «compagnia» c’è anche la salita maestra Luisa Rovella, intitolata l’anno scorso. Nel comprensorio comunale di Breggia troviamo tre vie/piazze declinate al femminile: piazza Sant’Ana a Morbio Superiore, via Santa Giulia a Muggio/Roncapiano e via Pietro e Germaine Chiesa a Sagno. Novazzano, invece, ha via Anita Spinelli (inaugurata nel 2021) e via Giuseppe e Marta Albisetti. Facciamo un salto a Stabio, che l’anno scorso ha dedicato una targa a Giuseppina Perucchi. Ne consegue che anche la Scuola dell’infanzia presente in quella strada è diventata la Scuola dell’infanzia di via Giuseppina Perucchi. Anche Brusino Arsizio e Riva San Vitale hanno vie al femminile nello stradario, rispettivamente la piazzetta ma. Barbara Polli e Enrica Curioni Vedova Clerici. Il Comune di Riva ha inoltre in previsione di intestare prossimamente un’area alle scuole e una via a due cittadine. Morbio Inferiore, Castel San Pietro, Balerna e Coldrerio, di contro, non ne hanno. Lo stradario di Morbio Inferiore non ha subito alcuna modifica da diversi decenni e non è in programma nel prossimo futuro, ci dicono dalla cancelleria comunale. Castel San Pietro, invece, ha adottato negli anni Novanta un principio per il quale è stato deciso di non dedicare nomi di vie a persone o personalità, sia maschili che femminili, ma piuttosto toponimi. Eccezioni sono state fatte per le famiglie degli artisti (Pozzi, Carabelli e Magni) e il Landamano Maggi per la via centrale del paese dove abitava. In Municipio a Balerna, di contro, si è discusso sulla revisione della nomenclatura di alcune vie cittadine, ma è musica del medio-lungo termine.

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