Confine

Sempre più ticinesi varcano il confine per acquistare farmaci in Italia

La carenza di medicine è un problema, tant'è che lo scorso agosto il Consiglio federale ha adottato nuove misure – Tamò: «Fra i farmaci più richiesti sonniferi, antipertensivi e regolatori del battito cardiaco»
©Gabriele Putzu
Red. Online
10.09.2024 08:45

In Svizzera, è risaputo, la carenza di farmaci è un problema. Al riguardo, lo scorso agosto il Consiglio federale ha adottato nuove misure. Introducendo, fra le altre cose, agevolazioni sulle importazioni in caso di necessità. Per rispondere alla crescente domanda, ha svelato il portale 20 Minutes, le farmacie ticinesi stanno cercando soluzioni alternative. Fra cui l'importazione di medicinali dalle farmacie dei Paesi vicini, Italia in testa. Ma anche a livello individuale, leggiamo, il cosiddetto pendolarismo dei farmaci è oramai realtà. 

20 Minutes, ad esempio, cita una donna anziana che, regolarmente, varca il confine per acquistare benzodiazepine a Cannobio, in Piemonte: «Dipendo da questi farmaci per dormire» ha detto. «In Italia, la mia prescrizione è riconosciuta e posso trovarli a prezzi più convenienti». Il suo, appunto, non è un caso isolato. Al contrario, sempre più cittadini ticinesi si recano in Italia per acquistare farmaci temporaneamente non disponibili in Svizzera.

Secondo Federico Tamò, portavoce dell'Ordine dei farmacisti del Canton Ticino, fra i farmaci più richiesti nelle farmacie italiane figurano sonniferi, antipertensivi e regolatori del battito cardiaco. Tamò, a tal proposito, ha sottolineato come in Svizzera le forniture di farmaci a basso costo, ad esempio antibiotici e antidolorifici, siano viepiù limitate. Le forniture, ha aggiunto, vengono garantite grazie al sistema di dispensazione frazionata. Ovvero, consegnando il numero esatto di compresse necessarie anziché l'intera scatola. 

Fra le risposte e le strategie messe in campo dalle farmacie ticinesi, come detto, c'è altresì l'importazione dai Paesi vicini. A determinate condizioni, però: «L'importazione è possibile solo per i prodotti che non rientrano nella legge sugli stupefacenti (LStup)» ha chiarito Tamò a 20 Minutes. «Di conseguenza, non è possibile importare ansiolitici come Xanax o Temesta, che richiedono la prescrizione medica sia in Svizzera sia in Italia».

Il problema, in ogni caso, non è solo ticinese e svizzero. Ancora Tamò: «Siamo tutti sulla stessa barca. Nei Paesi con un numero maggiore di consumatori, come Francia, Italia o Germania, le possibilità di trovare determinati farmaci sono più alte». Tant'è che, ha chiosato il portavoce dell'Ordine dei farmacisti, ci sono anche diversi italiani lungo la fascia di confine che si recano in Svizzera per acquistare farmaci introvabili in Italia.

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