Società

Separati sotto lo stesso tetto

Emerge anche in Ticino il fenomeno delle coppie che si lasciano, continuando però a convivere - Situazioni potenzialmente molto stressanti, con pesanti ripercussioni anche per i figli
Diverse le motivazioni che spingono le coppie che si lasciano a non separarsi veramente: dai problemi finanziari al timore di far soffrire i figli (foto Archviio CdT)
Barbara Gianetti Lorenzetti
Barbara Gianetti Lorenzetti
26.08.2019 06:00

LOCARNESE - Non sopportarsi più, ma continuare a vivere sotto lo stesso tetto. Ci sono coppie che – per vari motivi – scelgono di farlo. Un fenomeno generalizzato, di cui si comincia a trovare traccia anche in Ticino. Con tutte le conseguenze di disagio che possono derivarne. Se n’è parlato nel rapporto d’attività 2018 dell’associazione Armònia, presentato nel corso dell’ultima assemblea generale. Abbiamo ora chiesto alla presidente, Linda Cima-Vairora, di approfondire la tematica dal suo osservatorio privilegiato. Da 28 anni, infatti, l’associazione gestisce l’omonima Casa, luogo di rifugio per molte donne vittime di violenza domestica e, spesso, anche per i loro figli, e da 12 anni il Consultorio Alissa. Proprio in tale ambito ci si è resi conto di come, rispetto al passato, parrebbe che la scelta di vivere separati in casa ricorra più spesso.

«Non abbiamo a disposizione dati concreti – spiega la nostra interlocutrice – per poter affermare che il fenomeno sia in aumento. Lo scorso anno, però, nel giro di pochi mesi, al Consultorio siamo stati confrontati con diversi casi. Per questo ci è parso doveroso chinarci con maggiore attenzione sulla problematica».

La prima domanda che sorge spontanea è quella relativa ai motivi che possono spingere una coppia a continuare a vivere sotto lo stesso tetto, pur incontrando forti problemi relazionali. «Le cause – chiarisce Cima-Vairora – possono essere molteplici. In alcuni casi le coppie optano per tale soluzione in seguito ad una situazione economica precaria: si tende a pensare che continuare a vivere assieme possa pesare meno dal punto di vista finanziario. In altri casi si tratta di persone straniere, che sperimentano l’incertezza relativa alla possibilità di rinnovare il permesso per restare sul nostro territorio. Ci sono, infine, coppie che optano per questa modalità pensando che sia il modo migliore per non far soffrire i figli».

Se, dunque, in apparenza, scegliere di non separarsi fisicamente potrebbe apparire come una soluzione per varie problematiche, in realtà si rischia di creare un’atmosfera domestica al limite dell’irrespirabile. «I coniugi o i conviventi – prosegue la nostra interlocutrice – finiscono spesso per vivere situazioni molto stressanti, trovandosi spesso in disaccordo sia per quanto riguarda l’educazione dei figli, sia per tutto ciò che riguarda la vita di ogni giorno. Questo comporta litigi più frequenti, a volte anche più violenti. Non bisogna dimenticare che una simile convivenza non permette alla coppia di affrontare ed elaborare la problematica della separazione».

Se dunque, già per gli adulti coinvolti si rischia di creare un ambiente invivibile, esso influisce ancor più sul quotidiano dei figli. «Che vivono – conferma la presidente dell’associazione Armònia – una situazione poco chiara, molto delicata. Possono, ad esempio, diventare per i genitori lo strumento per rivendicare i propri diritti, mettendo in evidenza le mancanze dell’uno o dell’altro». Succede, dunque, che bambini o ragazzi possano manifestare disagi, come ansia e stress, somatizzare, accusare uno scarso rendimento scolastico, chiudersi in se stessi, manifestare rabbia o aggressività e altro ancora. «I figli – aggiunge Cima-Vairora – si creano un’idea di famiglia, di relazione molto confusa, che potrebbe portarli in futuro a vivere con difficoltà le proprie relazioni amorose».

Un fenomeno spesso sommerso, che si consuma per lo più fra le mura domestiche, senza che sia possibile qualche intervento esterno. Importante, dunque, che la coppia in difficoltà abbia il coraggio di chiedere aiuto, perché le eventuali soluzioni non mancano. «È possibile intervenire – conclude la nostra interlocutrice – dando agli utenti le informazioni necessarie, spiegando che per quanto riguarda l’aspetto finanziario ci potrebbero essere vie alternative, anche se loro in quel momento faticano a vederle o ad accettarle. Importante poi rendere attenti i genitori ai bisogni dei figli, spiegando che per i bambini non è sano vivere giornalmente tra tensioni e/o litigi. Infine, non da ultimo, è possibile suggerire di chiarire ed elaborare, eventualmente con l’aiuto di un professionista, la separazione dal partner, in modo da evitare di creare confusione e false aspettative, nei figli e in se stessi».